Al posto delle solite questioni riguardanti un Carver “padre del minimalismo” o l’inautenticità della sua seconda raccolta di racconti, come noto pesantemente rimodellata dall’editor Gordon Lish, l’autore preferisce orientarsi verso il fondamento poetico della sua scrittura - la doppiezza dello scrittore “predatore” e voyeur Raymond Carver - in grado di abbracciarle e ricomprenderle tutte.
Il saggio si avventura così tra le “forze invisibili” all’opera nella vita e nelle pagine dello scrittore con testimonianze, documenti e uno sguardo ermeneutico che assiste alla “caduta” e alla dissociazione dei primi personaggi fino al lento ritorno a casa (del Padre) degli ultimi, disegnando il passaggio da uno stato iniziale di - appunto - voyeurismo, spirito di caccia e “avversione per il figlio” alla loro ritrattazione finale nella fede (la riconciliazione con Dio attraverso il Pane di Vita della morte del figlio in Una piccola, buona cosa) e cioè, nei termini dello stesso Carver, nello spirito - e nel cuore - veramente divino di un “principiante” (in fatto d'amore).
L'opera è stata finalista, classificandosi al 3° posto nella sezione saggistica, all'edizione 2021 del Premio Letterario Città di Castello.
In copertina: rielaborazione grafica di Bob Adelman, Raymond Carver, Syracuse, New York (1984)
Roberto Bigini, Principianti (in fatto d'amore)
Anno di edizione – 2022
In commercio da – gennaio 2022
Pagine – 240, Brossura
Per info e ordini scrivi a: fortess76@yahoo.it