
E guardate, a proposito dell'entrata trionfale
a Gerusalemme io lo trovo così bello!
Nostro Signore si è degnato di assaggiare
il trionfo come tutto il resto, come la morte, non ha rifiutato nulla delle nostre gioie,
non ha rifiutato che il peccato.
Un trionfo per bambini, una parodia gentile, un po' ironica, delle magnificenze imperiali...
Il giorno seguente, la gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: Osanna![...] Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra (Gv 12,12-13.14)

Ma la sua morte diamine!, l’ha curata, non vi manca nulla.
Invece, il suo trionfo, è un trionfo per bambini, non vi pare?
Un’immagine di Épinal, con l’asinello, le fronde verdi e la gente di campagna che batte le mani. Una parodia gentile, un po’ ironica, delle magnificenze imperiali. Nostro Signore sembra sorridere – Nostro Signore sorride spesso –, e dirci:
«Non prendete troppo sul serio questo genere di cose; ma infine ci sono dei trionfi legittimi, non è proibito trionfare: quando Giovanna d’Arco rientrerà in Orléans sotto
i fiori e le orifiamme, con la sua bella tunica di panna d’oro, non voglio che creda di far del male. Poiché ci tenete tanto, miei poveri ragazzi, l’ho santificato, il vostro trionfo,
l’ho benedetto, come ho benedetto il vino delle vostre vigne».
E quanto ai miracoli, nota bene, è la stessa cosa. Non ne fa più del necessario.
I miracoli sono le immagini del libro, le belle immagini!
(Georges Bernanos, Quasi una vita di Gesù, Edizioni San Paolo 2023, p. 56)