- Silvana De Mari
- 22 feb
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Cristicchi è l’antidoto contro l’eutanasia – Il brano del cantante a Sanremo denuncia il dramma dei deficit cognitivi degli anziani, che si possono e si devono prevenire, senza togliere la vita a chi ne è affetto. Il testo dell’artista rispetta in pieno il comandamento: «Onora il padre e la madre» (La verità, febbraio 2025)
Il testo della canzone «Quando sarai piccola» di Simone Cristicchi è magnifico. Mi sono venute le lacrime agli occhi. La canzone è un raggio di luce per tutti, e soprattutto per tutti i figli che danno cura a tutti quei pazienti, più di un milione, che hanno deficit cognitivi e per i quali tutti stanno offrendo come unica soluzione l’eutanasia. Per inciso, l’Alzheimer può e deve essere prevenuto, da quando avete 40 anni, anzi da quando ne avete 20, tenete sotto controllo la glicemia e l’omocisteina, eliminate glutine, riducete il lattosio. Le vitamine D e B devono sempre essere ai limiti superiori della norma. Fate esercizi cognitivi. In edicola trovate quella magnifica pubblicazione che è la Settimana Enigmistica, studiate il latino o una lingua straniera, leggete almeno otto ore la settimana, non guardato la televisione per più di tre ora la settimana, giocate a scacchi, a dama e a bridge, fate almeno dieci ore la settimana di attività fisica, suonate uno strumento. Ai primi segni vostri o altrui comprate il libro La fine dell’alzheimer di Dale E. Bredesen e seguite le complesse istruzioni. La canzone di Cristicchi riassume il comandamento «Onora il padre e la madre». Il verbo onorare ha il significato di onorare un debito.
Anche il testo della canzone di Cristicchi Ti regalerò un rosa, sull’umanità all’interno degli ospedali psichiatrici, è commovente. Ho scoperto che Simone si batte contro l’infibulazione (io ho scritto un romanzo su questo, Il Gatto dagli occhi d’oro), infischiandosene anche lui dell’oscena affermazione della antropologhe babbee «è la loro civiltà». Simone è contro l’abominio della gestazione per altri, ha portato sul palcoscenico l’orrore delle foibe e di un esilio atroce, e per questo è considerato un fascista, nazionalista e qualche altra brutta cosa. E questo mi ha fatto venire un dubbio atroce sul giornalista che ha preteso che tutti gli organizzatori di Sanremo lo rassicurassero sul loro non essere fascisti. Non c’entrava nulla una dittatura morta da settanta anni. Questi appioppano l’aggettivo fascista a chiunque non condivida le loro tragiche e criminali scemenze. Tra quelli scesi in campo contro Simone tale Lucarelli Selvaggia, una che aveva augurato a noi non vaccinati di diventare poltiglia verde e che si vanta di aver abortito, più di una volta. Si vanta cioè di essersi trovata nella pancia un figlio suo, un bambino unico e irripetibile, e di averlo fatto smembrare perché aveva altro da fare, a spese dei dissanguati contribuenti italiani. L’utero è mio e me lo gestisco io è la promessa non mantenuta che ci viene fatta da decenni. Gestisco vuol dire con i miei soldi, non con quelli dello stato. Chi siamo noi per giudicare? Quelli che aspettano una risonanza sei mesi perché i soldi della sanità vengono sperperati in aborti da gente troppo sprovveduta per non trovarsi nella pancia un figlio che non vuole. Sono stata in una sala operatoria dove si facevano aborti: la boccia dell’aspiratore piena di sangue e poltiglia rossastra in cui nuotano piccole teste e parti di corpicini smembrati è una delle cose più nauseanti che io abbia mai visto. La più nauseante in assoluto è l’ecografia, dove si vede questa creatura che si muove con i suoi movimenti dolci e armonici, che diventano spaventati e scomposti quando le pinze ad anello afferrano il collo dell’utero. L’ecografia mostra il bimbo, un folletto di 5 centimetri solo contro tutta la sala operatoria, che cerca con le manine di allontanare la sonda che sta per smembrarlo, e di rifugiarsi nella parte dell’utero più lontana. La signora Lucarelli ha guardato l’ecografia e la boccia piena di sangue e pezzi di bimbo? Chi si arroga il potere di vita e di morte dovrebbe avere gli attributi per guardare. Lei ha diritto di abortire perché il corpo è suo, io ho diritto di non pagarglielo perché la coscienza è mia. L’aborto è una scelta, il sistema sanitario nazionale deve pagare solo le necessità (stesso discorso per i folli interventi di castrazione che fingono di cambiare il sesso). Anche perché le scelte possono essere rimpiante. Se gli aborti fossero a pagamento, diminuirebbero dell’80%. Il 95% delle donne è in grado di procurarsi 3.000 euro, magari facendoseli prestare. Se non lo è, aumenterà l’attenzione. Nel caso faranno una colletta per lei gli iscritti al partito radicale e Lucarelli Selvaggia. Non with my money. Tu hai il diritto di abortire, io ho in diritto di trovarlo ripugnante e di non volerlo finanziare.
A Sanremo c’è stato anche un tizio avvolto in veli rossi come il sangue che poi si è strappato per mostrare il torace nudo e depilato. Il tizio con il torace nudo e liscio come il sederino della bambola Barbie, era circondato da ballerini vestiti come i miliziani dell’isis, cioè come individui che hanno sparso morte e dolore. Erano vestiti così i miliziani che il 15 febbraio del 2015 hanno sgozzato sulle rive del Mediterraneo 21 martiri copti vestiti con tute arancione che invocavano il nome di Gesù Cristo. Riguardo il video di quel martirio almeno una volta la settimana. Quel video dovrebbe essere trasmesso da ogni televisione almeno una volta la settimana. I miliziani vestiti di nero come i ballerini hanno massacrato a stuprato a Mosul, sono il simbolo del terrore e del dolore per moltissimi cristiani e per le altre minoranze. Bambini cristiani sono stati crocifissi a Mosul, bambine cristiane e yazide sono state vendute come schiave sessuali. Qualcuno ha pensato che vestire i ballerini come assassini e torturatori fosse divertente.