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Lezione (magistrale) di geo(teo)politica

Aggiornamento: 2 giorni fa

Il "banchiere di Dio" Ettore Gotti Tedeschi, ex presidente dello IOR voluto a suo tempo da Papa Benedetto XVI e revisore, come dice lui stesso, dell'Enciclica Caritas in veritate, è qui intervistato dal dr. Giovanni Zenone, editor di Fede&Cultura che sentitamente ringraziamo. Di seguito la trascrizione dell'intervento.




Giovanni Zenone – Cosa spiega la seconda nomina di Trump dopo quella del 2016?


Ettore Gotti Tedeschi – Una cosa semplice da dire ma difficile da spiegare: gli Stati Uniti stavano fallendo, ma non solo stavano fallendo, si sono resi conto anche che avevano superato tutti i limiti dell'umanità. Il sistema, fatto di vari deep state, si rese conto che per riprendere la leadership doveva darsi un'anima. Non bastava soltanto fare manovre di carattere economico, dovevano darsi riprendere una leadership a livello interno ed esterno; a livello interno, mettendo fuori controllo quello che è stato il deep state che negli ultimi anni, diciamo, da Clinton a Obama, ha dominato gli Stati Uniti e dal punto di vista, se vogliamo, esterno, definire una strategia per fronteggiare i due grandi rischi geopolitici che si corrono in tutto il mondo e soprattutto gli Stati Uniti li hanno notati, che sono la crescita della Cina e dell'Islam. In più tante altri fatti piccoli, minori come l'immigrazione e il clima, il problema del clima, eccetera. Però la risposta alla prima domanda è questa: "Gli Stati Uniti stavano fallendo" e quindi questo spiega una reazione che apparentemente per molti sembra abbastanza sorprendente proprio perché c'era già stato un governo Trump che eh lo riprende, lo re-invita con una struttura completamente diversa, con prospettive diverse, a riprendere la guida del governo degli Stati Uniti.


GZ – Sì, ma come si è arrivati al punto che tu hai descritto, tra l'altro, come il fallimento dell'Occidente, e come si è arrivati a questo disastro evidentemente economico finanziario degli Stati Uniti? È stato colpa di Biden, colpa di Obama? Che cos'è che ha portato a questa situazione?


EGT – Allora, in sintesi, la sintesi è un sistema di globalizzazione che eh noi possiamo definire totalmente innaturale e con una serie enorme di reset fatti negli ultimi 50 anni, se vogliamo, ma soprattutto negli ultimi 30 da con la fine della guerra fredda e eh, diciamo, di Stati Uniti che non riuscivano più a mantenere un controllo del geopolitico del mondo, soprattutto dal punto di vista di quello che è stato il grande cambiamento strategico degli Stati Uniti, diventare una nazione ambientalista e neomaltusiana, voluta da quella cultura DEM negli Stati Uniti che è stata quella che ha messo in ginocchio l'intero sistema americano, poi europeo, come dirò immediatamente adesso e di tutto il mondo. Mentre gli Stati Uniti si leccavano le ferite rendendosi conto che la globalizzazione li stava distruggendo, il loro modello di globalizzazione, quello che io definisco innaturale - e per essere chiaro ai nostri ascoltatori, naturale è quello che ha negato le leggi naturali, prima fra tutte le nascite e poi tanti altri di carattere più morale - la globalizzazione dagli anni 70 ad oggi ha comportato una serie di problemi che poi, se volete, vediamo ma sono sotto gli occhi di tutti; in più ha creato un mondo nordamericano molto forte tecnologicamente, ma troppo arrogante per rendersi conto di cosa stava succedendo. Mentre questo succedeva, succede un'altra cosa alla fine della guerra fredda, che la Russia che era fallita anch’essa, fallita dal punto di vista economico molto prima della guerra fredda, quindi prima degli anni 90. Cosa succede alla fine della guerra fredda? Che va al potere Putin nel 2001 e Putin riprende completamente il controllo della situazione e riporta la Russia a riprendere un ruolo anche economico e finanziario. Cosa fanno allora gli Stati Uniti? Il più grande errore che potevano fare, impongono all'Europa l'estensione a Est, quindi l'integrazione di tutti i paesi dell'Est per fronteggiare e bloccare la Russia e per farlo creano, inventano, rafforzano Bruxelles. Bruxelles è forte, è in una posizione così assoluta in Europa e voluta dagli Stati Uniti, perché si doveva avere un interlocutore che permettesse rapidamente di fare determinate cose. Quindi l'integrazione progressiva di tutti i paesi a Est è servita soltanto a bloccare il nuovo rischio Russia. In questo periodo cos'è che succede? Ve lo dico dal punto di vista economico. Gli Stati Uniti che avevano 30 anni fa una quota sul PIL mondiale del 45% sono scesi in questi decenni, 23 decenni al 24%.La Cina che 30 anni fa aveva il 2% del PIL, adesso ha il 24% del PIL, cioè pari esattamente a quello degli Stati Uniti con una una spada di Damocle che è sulla testa di tutti, ma non tutti hanno ben capito. È difficile anche spiegarla, che sono i grandi fondi di investimento che gestiscono liquidità, patrimoni di cui non si conosce la provenienza e qualcuno teme che siano i patrimoni, la liquidità dei grandi del cosiddetto Islam ricco, cioè degli ex produttori di petrolio che non hanno mai investito un centesimo nelle loro nazioni e hanno invece investito i loro fondi in Occidente. Si è creata una situazione a dir poco è complessa, complessa e difficilissima da superare e questo porta a Trump. Trump è l'effetto, la conseguenza di questa situazione. Ma quindi questo Islam ricco che possiede questi fondi di investimento, sarebbe questo che ha voluto Trump o questa è una reazione a tutti i danni che ha provocato questa situazione? No, questa è soltanto una reazione, però io la faccio notare a chi partecipa a questa trasmissione per una cosa molto semplice di cui nessuno parla, ma è opportuno che noi l’abbiamo presente. L'Islam ha tentato varie volte di conquistare l'Europa, prima fermata a Poitiers nel 732, se ricordo bene, la seconda Lepanto, la terza a Vienna. Ecco, questa volta l'Islam potrebbe entrare in Europa e conquistare l'Occidente non più attraverso le scimitarre, ma attraverso i soldi, attraverso gli acquisti. Questo ha sempre spaventato gli Stati Uniti. Questo ha spiegato dagli anni 70 perché infatti la crisi cosiddetta del petrolio nasce proprio da un sospetto che si era generato nel mondo nord americano, che gli utili dei famosi petrodollari venissero reinvestiti in Occidente, però non si capiva come e attraverso chi. Attraverso chi? Attraverso fondi. Se tu pensi che i primi due fondi di investimento al mondo controllano quasi il 25% delle borse, i primi sei controllano il 40%. Cioè il primo fondo americano Black Rock controlla sei volte il PIL italiano. Quindi stiamo parlando di fondi di 100 trilion di dollari, però questo è un effetto, non vorrei fuorviarvi con questa riflessione a latere. La riflessione resta quella, che il fallimento del modello di globalizzazione attuato ha cominciato a preoccupare drammaticamente il mondo nordamericano. Adesso spiego perché. Sì, attraverso Trump. E quindi il modello alla Obama, il modello democratico alla Biden e via di seguito che è colluso a tutti i livelli con l'Islam sarebbe quello che ha portato alle difficoltà, anzi al fallimento economico degli Stati Uniti e quindi la scelta, chi ha voluto Trump e quindi Trump dovrebbe essere la soluzione, quello che entra in una guerra, diciamo così, economica con il mondo dei grandi fondi e quindi contro l'Islam ricco. Allora, per favore, sì, ma per favore lasciamo stare un attimo da parte l'Islam ricco perché è una sfera di cristallo l'Islam ricco. Noi non sappiamo esattamente come stia operando in questo momento. Io credo che nessuno lo sappia.

Però torniamo invece alla domanda chiave. Chi ha voluto Trump e perché? Qui ho le idee abbastanza chiare, ma forse non sono sicuro di riuscirla a esprimere. Ci provo. Noi ogni tanto sentiamo parlare del deep state, stato profondo, quello che di fatto nomina anche i presidenti degli Stati Uniti, che determina le scelte strategiche di una nazione, nel caso nostro negli Stati Uniti. Bene, quello che abbiamo capito negli ultimi, ma diciamo almeno negli ultimi 2 anni dalla fine del mandato di Biden fino alla decisione di sostituirlo con Trump e in questi ultimi 6-7 mesi, che cosa emerge? Ecco una riflessione che vi propongo. È una riflessione molto stimolante. Non c'è un deep state negli Stati Uniti, ci sono tre deep state. C'è il deep state, chiamiamolo così, del business che nel caso specifico sono le Big Tech, le Big Pharma, che sono quelle che hanno voluto Trump, quindi PayPal, Meta, Apple, Amazon, Musk, Google e spiego subito perché queste rappresentano il deep state nel mondo del business, degli affari, ma c'è un altro deep state altrettanto importante quello cosiddetto della burocrazia. E qual è quello della burocrazia? Il Pentagono, i servizi, grandi istituzioni come l'OMS, l'ONU, il Fondo Monetario, la Banca Mondiale, questi organismi che io ho definito burocrazia hanno un peso nel deep state fondamentale. Poi negli Stati Uniti c'è un terzo deep state che è il potere dei media americani, che fanno la cultura da 50 anni. Hollywood, per esempio. Hollywood, ma anche tanti sistemi di potere, no, che sono televisioni e giornali. Bene, quello che succede negli ultimi tempi, ed è quello che porta a Trump?

È che fra questi deep state nasce un conflitto. Il Big State, cosiddetto delle Big Tech, si rivolta contro una gran parte di quello che è il sistema del deep state cosiddetto burocratico. Questo è estremamente interessante. Primo, le Big Tech sentono che non sono più protette dal governo, parliamo di prima di Trump, naturalmente, la crisi economica si impatta, vedono la Cina che si mette a competere con loro e si domandano "Ma lo Stato, il nostro presidente ci protegge o no?". Questo a che cosa porta? Ad un conflitto molto curioso e molto difficile anche da poter supportare con dei dati. Emerge che le Big Tech - e questo emerge quando fa la confessione pubblica Zuckerberg - sono influenzate dal Partito Democratico americano, dai DEM, i quali avevano imposto sotto ricatto la distribuzione di quella che è la cultura woke. Le Big Tech non tollerano questo, a loro interessa il business e non vogliono andare a supportare una cultura woke di cui non gliene fregava niente. E questo ha creato una situazione di attrito che è diventato conflitto tra due dei tre deep state negli Stati Uniti. Ci sono anche molte lobby negli Stati Uniti, come ce ne sono dappertutto, la lobby gay per esempio, per dire soltanto una, ma queste entrano in questo discorso in modo molto complesso. Preferirei limitarmi a questo. Chi ha voluto Trump sono quel deep state del business che sono le Big Technology, quindi Apple, Amazon eccetera, perché erano entrati in contrasto con l'altro deep state, quello più culturale e sociale rappresentato da presidenti degli Stati Uniti che vanno da Bush junior a Obama, Clinton, Obama e Biden. Il conflitto era diventato troppo intollerabile e questo ha creato una decisione all'interno di questi ambienti di potere di riprendersi in mano Trump. Ma attenzione, non Trump da solo. Trump più Vance. Spiegherò dopo perché.


GZ – Sì, lo hanno rimesso lì, ripescato dal fango dove era stato buttato dai giudici degli Stati Uniti, come se fosse stato un criminale, nonostante i suoi potenti nemici cosiddetti democratici e che sembravano onnipotenti e le stesse Big Tech, io penso alla stessa Google, ma anche a Facebook che avevano bannato addirittura Trump dai loro dai loro profili social e sono gli stessi che il giro successivo lo rimettono in sella. E com'è stato possibile questo cambio cambio di investimento sul cavallo vincente da parte delle Big Tech, quindi e per questo conflitto tra di loro?


EGT – No. All'interno delle Big Tech non c'è conflitto oggi apparentemente agli osservatori con cui io faccio queste riflessioni. Il primo che ha cominciato è stato Zuckenberg che ha proprio dichiarato: “Noi siamo sotto ricatto dai DEM, dalla cultura DEM che vuole imporre attraverso i canali, i sistemi della alta tecnologia della Big Tech vuole imporre la cultura woke”. Quindi vedi che già incominciano a coesistere due anime, no? Quella di business e quella morale. Eh, non fatemi fare considerazioni che ognuno di voi deve arrivarci da solo, ma è ovvio che c'è un conflitto di carattere spirituale anche negli affari. Mi pare evidente la cultura woke stava determinando il crollo di un sistema di umanità. Non è che questo viene dal niente. Chi ha seguito le vicende degli ultimi 30 anni molti fatti inquietanti potrebbe anche ricordarseli, un presidente degli Stati Uniti che va alla convenzione della Organizzazione Mondiale della Sanità e dice: "Dimenticatevi che cos’è il concetto di salute tradizionale, il concetto di salute nuovo che deve essere imposto a tutto il mondo è che la salute è bio-etica. Finita la bioetica la salute deve diventare un bio-diritto, bio-socio-etico”. E dice che per realizzarlo l'aborto deve essere consentito, l'eutanasia deve essere consentita e deve essere negata invece l'obiezione di coscienza. E da lì si cominciò a intendere che c'era un nuovo corso di carattere morale, etico. Gli affari però questa volta si sono ribellati all'imposizione che veniva data anche con delle forme di ricatto. È facilissimo capire il ricatto su una Big Tech. Il ricatto da parte dei governi è fatto da due cose, le concessioni e le tasse, mentre il mondo stava cambiando, perché le stesse cose le stava apprendendo la Cina a fare, quindi rappresentava per le Big Tech la fine di una prospettiva economica sui mercati e queste hanno quindi reagito perché stavano perdendo credibilità.

Queste considerazioni qui o si fanno approfonditamente o si fanno superficialmente. Se vogliamo farle approfonditamente, i temi che vi ho messo sul tavolo sono due. Uno riguarda puramente gli affari, l'altro riguarda un qualche cosa che è difficilmente trattabile come affare, ma anche la morale entra negli affari molto direttamente. La rottura c'è stata tra due visioni completamente opposte, una visione cosiddetta di cultura woke che era stata imposta alle Big Tech e loro hanno capito che questo le avrebbe fatte fallire, avrebbe fatto perdere clientela. Anche perché al mondo si stavano presentando nuovi competitori, soprattutto la Cina. E le Big Tech si sono chieste "Ma siamo impazziti? Non ci difende più nessuno, rischiamo di perdere quote di mercato e economia e tutto il resto e da lì nasce la decisione - che chissà com'è stata presa, in quali istanze e con quali modalità - che porta alla elezione di Trump.


GZ – Però fino fino al giorno prima erano tutti a favore della cultura woke, dell'aborto e di tutte quelle cose lì.


EGT – Ma ma no, fino al giorno prima no. Si stava realizzando un processo progressivo di modifica del loro atteggiamento. Andate a rivedere il famoso discorso di Zuckerberg che dichiara: "Siamo sotto ricatto della cultura woke".


GZ – Sì. Ma qual era, secondo te, l'obiettivo di questa cultura woke?


EGT – Distruggere, l'ho detto, è la distruzione dell'umanità che probabilmente per taluni rende molto di più del profitto. Però qui ti prego, entriamo in un tipo di considerazione che se fosse possibile non vorrei approfondire. È un po' un altro tema, dai.


GZ – È un'altra è veramente drammatica la cosa…


EGT – Ma è ma scusami a dire se io oggi guardo il nostro mondo dico è un è un mondo povero ma non è vero, siamo diventati tutti più ricchi, è un mondo felice, no, siamo diventati tutti infelici perché perché ci impongono un sistema di cultura, di vita sociale che è innaturale. La lotta tra quello che è naturale e l'innaturale. Questo è il punto chiave. Il modello degli ultimi tempi era innaturale, cioè contro natura, da tutti i punti di vista. E contro natura ci si può arrivare, ma per un po' di tempo. Ma allora ti faccio ti faccio una considerazione. Quanti sono i teologi, i filosofi che negli ultimi 10, 12 anni, facciamo 15, quello che voi volete, continuano a sostenere che per i meriti di Cristo noi siamo già tutti salvi. È vero o no? Fammi un cenno di assenso.


GZ – Sì, sì.


EGT – È vero o no? L'hai sentito? Lo hai percepito, lo hai letto? Sì o no?


GZ – Io ho sentito una grande opposizione a quello che aveva detto Benedetto XV sulla unicità salvifica di Cristo. Ho sentito dal Papa Francesco stesso con la dichiarazione di Abu Dhabi che le altre religioni sono volute da Dio. Ho sentito che la Chiesa andava tutta nell'altra direzione, dire il vero.


EGT – Però, scusami, quante volte avete sentito per i meriti di Cristo noi siamo già tutti salvi... tempo fa uscì un scrissi un libro che descrissi Dio è meritocratico, il più famoso teologo italiano che sta negli Stati Uniti, ha detto in un'intervista “Gotti tedeschi bestemmia”. Va bene? Allora, qual è il problema chiave? Che se noi non dobbiamo operare con merito e siamo già tutti salvi, quindi modello protestante, cioè il protestantesimo che sta inquinando e sta impossessandosi sempre di più del cristianesimo. Se siamo tutti salvi e io scopro che fare il male rende più che fare il bene, mi spieghi Giovanni perché devo fare il bene? Questo è il punto fondamentale. Questa è una domanda fondamentale. Allora, noi siamo andati avanti per più di un decennio a fare il male perché rendeva di più senza renderci conto che andavamo contro natura e che qualcuno stava arrabbiandosi. E questo qualcuno che stava arrabbiandosi, a un certo punto ha impedito, ha fermato tutto questo... poi arriviamo un attimo quando parliamo di Vance, vi dico che cosa ha detto Vance…


GZ – Vorrei farti però una domanda prima e che e il motivo per cui abbiamo fatto questo incontro che vedo che si sta ampliando in maniera straordinaria. Torniamo secondo ai dazi e perché i dazi hanno subito fatto innervosire un'alzata di scudi e quella cretina della Von der Lyen che dice "Adesso noi reagiamo e ci mettiamo contro gli Stati Uniti e vi di seguito." Ma quali sono, secondo te gli obiettivi?


EGT – Rispondo tecnicamente. Allora, mi fermo, non parlo più a degli amici del mondo cattolico interessati ad approfondire una visione mia, eccetera eccetera, ma faccio una quasi lectio all'università di economia post universitaria.

Allora, se è vera la premessa - l'America stava fallendo -, se stava fallendo - ha perso il 50% di controllo del PIL mondiale in tre decenni -, se è vero che la grande trasformazione in corso ha portato le Big Tech a raggiungere il 35% del PIL americano e hanno preso paura perché succedeva qualcosa che le stava riducendo nella loro credibilità nei loro affari, si prende un signor presidente nuovo e gli si dice – tieni conto che negli ultimi decenni il mondo è cambiato, il mondo si è estremamente interconnesso, nessun paese autonomo, nessun paese autarchico, nessun paese può vantare un sistema attuabile di distacco dal resto del mondo, di autonomia, di sovranismo, di nazionalismo, nessuno può farlo, lo fa e dopo 10 giorni chiude, chiude i canali; pensate che la media di interconnessione fra i paesi oggi è intorno al 40%, per certi settori è zero perché ci sono paesi nuovi anche che controllano l'accesso ad alcune materie prime fondamentali che sono fino al 90-95%, durante il lockdown e il Covid vi ne siete accorti, no, di che cos'erano i CIPS?


[Cross-Border Interbank Payment System è un sistema cinese di pagamento interbancario transfrontaliero che offre servizi di compensazione e regolamento per i suoi partecipanti a pagamenti e scambi transfrontalieri in renminbi (fonte WIKIPEDIA)]


Quando c'è stata l'accelerazione del digitale, praticamente in un anno e mezzo di Covid il sistema digital è cresciuto di 25 anni, ha guadagnato 25 anni, ma non c'erano i CIPS sul mercato, perché i CIPS sono prodotti da pochi e vengono importati, che significa questo? Che il mondo è interconnesso – ebbene, e in un mondo interconnesso che cosa chiedono uomini come Zuckerberg, Apple, Microsoft e PayPal a un signor presidente nuovo? Di adottare un nuova forma di mercantilismo.

Fate attenzione, il mercantilismo, lasciamo stare quando nasce e come si sviluppa, ma fino a qualche decennio fa era attuato attraverso una forma di colonialismo, di controllo dei paesi. Pensate ai BRICS. Oggi questi paesi noi non li controlliamo più, quindi non possiamo più fare colonialismo, cioè imponendo a loro le scelte. Dobbiamo fare un nuovo modello di mercantilismo. In cosa consiste questo mercantilismo in un qualcosa che permetta agli Stati Uniti in questo momento di risolvere a brevissimo i suoi problemi? E quali sono i suoi problemi dopo 40 anni di delocalizzazione di produzioni fatte in Asia, che sono quelle che hanno creato la Cina grande, importante, potente e ricca, gli Stati Uniti devono fare rilocazione perché si sono deindustrializzati e stanno perdendo occupazione. Allora devono riportare al proprio interno più produzioni possibili. Attraverso cosa lo fanno? Attraverso la tecnologia. E da qui le Big Tech che chiedono e impongono determinati modelli di gestione tecnologica del rimpatrio delle produzioni. Devono poi risolvere il problema del deficit. Sono gli Stati Uniti sono diventati negli ultimi decenni importatori meno esportatori. Questo significa un impatto sulla bilancia commerciale, questo significa deficit di bilancia commerciale, questo significa problemi a non finire. Lo semplifico. Trump che cosa deve fare? Rilocalizzare, chiudere il deficit della bilancia commerciale, diminuire le tasse, diminuire il debito pubblico e rafforzare il dollaro, se no le Big Tech perdono, il sistema industriale perde, crolla se questo non avviene, questo sono i gli obiettivi strategici che Trump ha in questo momento.

I dazi sono uno spauracchio, l'abbiamo già capito, no? Negli Stati Uniti parlare di dazi è pericolosissimo e infatti avete visto come la prima borsa che crolla non è quella italiana o europea. La prima borsa che crolla all'annuncio dei dazi è quella americana. Perché? Perché nel famoso lontano 1930, la grande crisi del 29, ve la ricordate? No, non potete ricordarvela. Se non avete studiato economia non sapete niente. Negli Stati Uniti nel 29 ci fu una crisi che collassò completamente l'Europa e venne trasferita poi in tutto il resto del mondo. I due presidenti che gestirono gli Stati Uniti in questo periodo furono Hoover e Roosevelt. Allora, Hoover che cosa fa? Fa esattamente nel 1930 quello che Trump ha paventato, dazi, aumento dal 10 al 20% sui dazi su circa 20.000 prodotti che gli Stati Uniti importavano. Crollo immediato del sistema, e si va alla grande recessione. Arriva Roosevelt e adotta invece il modello cosiddetto keynesiano, dove lo Stato interviene a supporto del privato. Allora, a sentire parlare di dazi negli Stati Uniti si rizza il pelo all'americano medio che ha questa esperienza, che l'ha studiata e che la capisce. Quindi i dazi di Trump sono uno spauracchio. Ha fatto prendere paura politicamente ai paesi, ma in modo completamente diverso. Faccio un esempio. L'Europa, l'impatto dei dati dichiarati che non verranno applicati per una percentuale elevatissima, verranno completamente ridimensionati. Allora, vi prendo tre nazioni che sono sintomatiche e vi dico qual è l'import. Questo perché ve lo dico? Perché vi rendiate conto che l'Europa non può gestire lei accentratamente a Bruxelles il problema dei dazi, li deve gestire paese per paese. Faccio questo esempio così, grazie a Dio, mi ha data la possibilità di dirlo, perché non è più facile dirlo, eh, il peso che abbiamo di Bruxelles, che peraltro l'hanno voluto, come vi dicevo prima, gli Stati Uniti. Bruxelles è stata voluta, non è venuta su per conto suo.

Allora, la Germania esporta nel 2024 verso gli Stati Uniti l'equivalente di 157 miliardi e ne importa 72, quindi ha uno sbilancio del 50% sulle importazioni, cioè le esportazioni sono il doppio delle importazioni. Caso Italia. L'Italia esporta verso gli Stati Uniti 67 miliardi e ne importa 25. Due volte e mezzo. L'impatto dei dazi su Germania e Italia è drammatico. Da far fallire un'economia. Guardate la Francia, quella che strilla tanto per fare l'unificazione europea. Esportazioni verso gli Stati Uniti nel 24, 43 miliardi. Importazioni dagli Stati Uniti, 43 miliardi. Impatto dei dati sulla Francia, quasi zero. Impatto sull'Italia drammatico, sulla Germania catastrofico. Allora, è possibile che la signora che tu hai ricordato prima possa prendersi la responsabilità d'andare a gestire lei il problema dei dazi con gli Stati Uniti? La risposta è pleonastica. Sì.


GZ – C'è una domanda che pone l'amico Arsenio Lupin, dice eh, "Guardo un operaio cinese che costa $100 al mese". Allora, con questo tipo di differenza, da noi un operaio costa 2000 €2500 al mese, là ne costa 100, se gli costa, come si può competere con un'economia di questo genere?


EGT – Questa bellissima e giusta domanda, credo però che sia già stata superata. È ovvio che non si non si può competere con la Cina, ma chi l'ha fatto, amico mio Arsen Lupin, il potere cinese negli ultimi 30 anni? La Cina fino al 2000 era un paese di contadini. L'Occidente è andato là, ha trasferito risorse economiche, tecnologia, investimenti, know how, però ha permesso che si pagassero i dipendenti come schiavi. Perché? Questa penna 30 anni fa, fatta in Italia. Allora, fatta in Italia costava l'equivalente, diciamo, di 1$, fatta a Pechino in Cina costava un centesimo. Se io porto la stessa penna prodotta in Cina in Italia e la vendo a 50 centesimi, cioè la metà di quanto la venderei se l'avessi prodotta io, di quanto aumenta il mio potere d'acquisto? Del 100%.

Allora, come abbiamo tenuto in piedi noi l'economia di tutto l'Occidente? Attraverso questo modello. Abbiamo fatto produrre da schiavi, per poter mantenere alto il potere d'acquisto. Perché stava crollando il potere d'acquisto? Perché l'Occidente non cresceva più. La sua economia reale non cresceva. Amici, state attenti. Perché non cresceva? Perché non abbiamo più fatto figli in Occidente. C'è una correlazione diretta tra crescita del PIL e crescita delle persone e crescita della natalità. Noi siamo passati da una natalità, da una fertilità superiore al 2,5% a una fertilità media dell'Occidente di 1 e mezzo. Stati Uniti è 1,7, Italia 1,2. Ora, se un sistema di economia maturo non cresce come numero di popolazione, cosa deve fare per tenere su il PIL? Deve aumentare i consumi. D'accordo? Come faccio ad aumentare i consumi? Devo importare merda a basso costo e sostituire delle cose di qualità, fatte da noi, pur di far comprare. Se voi andate a vedere gli armadi vostri, voi vedrete che l'armadio di vostro padre 50 anni fa, 40 anni fa aveva due vestiti invernali e due vestiti estivi e due vestiti di mezza stagione. Oggi ne avete 50, alcuni non li avete neanche mai messi. Si chiama consumismo. Ma non solo. Fate attenzione, vi do una chicca di riflessione. Noi abbiamo decuplicato i consumi individuali in Occidente in circa 30 anni, quindi decuplicando, diciamo, l'utilizzo della tecnologia delle macchine, delle vetture, dei frigidaire, dell'aria condizionata, quindi abbiamo cresciuto l'inquinamento, ma abbiamo delocalizzato in Asia circa un 60% delle nostre produzioni, a basso costo, per cui all'Asia non gliene fregava niente dell'inquinamento e in più doveva farlo a basso costo. Allora, alto consumismo e alta altissima produzione a basso costo hanno creato il problema ambientale. Quindi i signori ambientalisti dovrebbero imparare e riconoscere che se c'è oggi un problema ambientale è dovuto al crollo delle nascite in Occidente perché il resto del mondo ha continuato a far figli. Negli anni ‘80 al mondo c'erano 4 miliardi di persone, oggi ce ne sono 8. Negli anni 80 su 4 miliardi l'occidente, Stati Uniti ed Europa aveva 1 miliardo di abitanti su 4, il 25%. Oggi su 8 miliardi ha sempre e solo 1 miliardo, il 12%. Ma riflettete, pensateci voi, cacciatevi nel vostro cervello questi fatti dal punto di vista economico, qual è il problema? Che negli anni 80 l'occidente, Stati Uniti e Europa, controllavano più del 90% del PIL mondiale, oggi sono sotto il 45%. Hanno fatto crescere quelli che per loro adesso diventano mostri. Ma l'abbiamo fatti noi. Chi ha fatto crescere i paesi emergenti, l'Asia, l'India, che oggi hanno che oggi hanno il 90% della popolazione e continuano a crescere e noi invece continuiamo a decrescere. Noi abbiamo gli scienziati che dicono che il mondo non può tenere le persone e quindi dobbiamo far fuori, prima del 2050, la metà della popolazione. E chi è che la farà fuori? Quale popolazione? Chi è che non è cresciuto negli ultimi decenni? Solo ed esclusivamente l'Occidente. E tutti i problemi creati di deficit di bilancio, di inquinamento, sono dovuti ad un solo fattore, la negazione della vita, delle nascite, dei figli, della famiglia. E anche l'autorità morale, quando ti tira fuori del magistero Barzelletta, farebbe molto bene a capire le cause dei problemi prima di occuparsi solo della soluzione degli effetti.


GZ – Quindi, Ettore, l'occidente ha fatto una scelta gravemente miope, dall'Inghilterra gli Stati Uniti, gravemente miope di delocalizzare, perché ha utilizzato degli schiavi perché nell'immediato era vantaggioso…


EGT – No, no, no, no! [il criterio non è mai innanzitutto materiale-economico, ma spirituale-morale, ndc]. La scelta sbagliata è di non fare più figli. Dagli anni 70-80 il cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale di Henry Kissinger stabilisce che per dare equilibrio al mondo culturale, sociale, economico, bisognava interrompere le nascite. Il club di Roma, il rettore dell'Università di Stanford negli Stati Uniti, tal Paul Eric, si fece sterilizzare nell'aula magna davanti alla faculty per e disse "Io ho un figlio ed è anche troppo, non ne voglio più". E da lì nasce quella tensione emotiva contro la famiglia, contro i figli. Io ho lavorato molti anni in un gran in un'importantissima società americana e avevo solo tre figli. La mattina mi trovavo i profilattici sulla mia scrivania e quando me ne andai via, avevo quattro figli su cinque, e il capo europeo mi disse “Ettore”, quando brindò per la mia uscita, “ha il numero di figli che noi abbiamo di mogli”. Ecco, questa è la cultura nostra. Ma ma chi è che è venuto a mancare in questi decenni se non l'autorità morale?


GZ – Quindi è l'annuncio del Vangelo, è l'annuncio della vittoria sulla morte di Cristo che è venuto a mancare. Quindi, in un certo senso, la responsabilità morale di questa di questa apocalisse economica, finanziaria e sociale è della Chiesa che, dobbiamo dirlo, ha cessato in gran parte di annunciare i Nuovissimi, di annunciare la vera fede per conformarsi al mondo.


EGT – Per quale ragione io ieri sera prima ho esultato ma poi mi sono inginocchiato e ho pregato con mia moglie e poi sono andato a aprirmi una bottiglia di champagne per festeggiare quello che ho sentito dire ieri sera da Papa Leone XIV…


GZ – Cioè che cosa ti ha fatto stappare lo champagne?


EGT – Quello che ha detto lui, è esattamente la risposta a quello che hai detto tu, che è quello che ha detto Vance nel discorso di Monaco. Il più grande tradimento del mondo occidentale è aver negato l'inferno e aver negato Cristo, aver negato i principi non negoziabili. L'ha detto Vance. Vance ha sostituito il Papa in quel momento, e non sono così meravigliato se qualcuno mi dice, che certamente l'attuale nostro beatissimo Pontefice possa anche essere stato incoraggiato da questo mondo che è consapevole del crollo dell'umanità. E il crollo dell'umanità per chi fa business è anche fine del business, per parlarci chiaro.


GZ – Due domande che sono collegate l'una all'altra. La prima, Trump con i dazi riuscirà a cambiare questo trend che porta al disastro. Numero uno. Numero due, il ruolo di Vance che sembra più morale che politico.


EGT – Allora, sulla prima domanda, scusa, rispondo rapidamente, è una cosa molto lunga, molto complessa: no. Con i dazi non farà mai niente perché gli Stati Uniti vivono di importazioni con 20 paesi al mondo, 20 paesi gli danno da mangiare dalla mattina alla sera. E adesso vi faccio tre passaggi, però è inutile, non posso approfondirli. Se mette in atto la politica dei dazi, non controlla più l'economia, perché? Per tenere su il dollaro, che è moneta di riserva internazionale in tutto il mondo, deve tenere i tassi alti. Per collocare il debito pubblico deve pagare degli interessi alti, se no non glielo comprano. La Federal Reserve, per controllare l'inflazione conseguente all'aumento dei consumi, deve tenere i tassi alti. Quindi queste sono tre ragioni per cui gli Stati Uniti devono tenere i tassi alti, ma se tengono i tassi alti non c'è crescita economica e non c'è export e il rapporto debito PIL aumenta perché costa troppo. Quindi è impossibile che faccia questa manovra. Impossibile. Punto. Basta. Sono un economista di base, non sono un teologo. Anche se i teologi parlano ormai solo di economia, non parlano più di Dio. Noi economisti parliamo più volentieri di morale che di economia. Perché? Perché abbiamo scoperto una cosa, questa l'ho scoperta io, e ve la vi faccio questa confidenza. Quando ebbi il privilegio, l'onore di essere chiamato da Papa Benedetto XV a rivedere la prima stesura di Caritas in veritate, che è un'enciclica sulla globalizzazione, che doveva uscire nel 2007, voi avete notato che è uscita 2 anni dopo, nel 2009, perché io gli ho detto di non farla uscire. Bene, lavorando con lui, ascoltandolo, ascoltandolo, io ho capito chi è il vero economista. Ascoltando Benedetto XV io… è come una luce che mi si è aperta su tutti i libri che avevo studiato. Che cos'è il vero economista? È chi conosce i bisogni dell'uomo. E quali sono i bisogni dell'uomo? E chi li conosce, se non un santo Papa? Santo va bene, ma deve essere anche Papa, perché deve fare magistero, come fece, come cominciò a fare Leone XIII, che riprenderò immediatamente quando mi chiederai cosa penso di Leone XIV.


GZ – Ecco, allora [...] parlami di Vance, visto che il discorso di Monaco era il discorso che poteva fare il Papa, il discorso di un Papa…


EGT – Appunto! Allora, Trump è il giocatore di poker, pensa solo al business. Qualcuno si è reso conto che per fare business si deve a pensare all'uomo, per quello che ho appena detto. Allora, bisogna dare un'anima alla ristrutturazione che sta facendo Trump dell'economia americana e questa anima gliela dà Vance, altrimenti sarebbe sterile, non starebbe in piedi, non ci crederebbe nessuno, non ci crederebbe nessuno. Il discorso di Monaco dice: "Signori, ci sono valori non negoziabili, ci sono leggi naturali. Cancellare l'inferno e Cristo è stato il massimo tradimento." Ma cosa volete di più? E infatti dopo qualche giorno, durante la terza o quarta fumata, viene fuori il fumo bianco, di uno che ha detto le stesse cose, subito dopo… Io ero lì, le ho ascoltate tutte, ho dovuto tradurle, eh, perché evidentemente ha cercato di conciliare dei termini che andavano bene al predecessore, o a qualcun altro, dandogli un significato. Ve lo ridò immediatamente dopo, ma vi suggerisco di leggere un'altra cosa detta da Vance che è Fox News del 14 marzo del 25. Dice Vance: "Europa e USA devono stare insieme perché l'Europa è la culla della civiltà occidentale dove gli USA sono nati". Signori, se qualcuno ha bisogno di messaggi più chiari di così, forse è bene che ritorni a studiare alle scuole elementari. ed una chiarezza estrema. Eh sì, io io mi sono innamorato di Vance, devo ammetterlo, mai visto in vita mia, naturalmente, anche se farò di tutto per conoscerlo.


GZ – Allora, proviamo proviamo a vedere il il futuro. Prima di arrivare al Papa, secondo te, rimaniamo sempre nell'ambito politico economico, chi guiderà il mondo dopodomani?


EGT – Allora, questa è la domanda che si pongono tutti e ovunque. Questa è la domanda chiave. Vedi il mondo - l'altro giorno ho partecipato proprio ad una discussione eh su questo tema. Io quando io quando partecipo a queste discussioni mi trovo in un ambiente dove sono l'unico cattolico, non vengo deriso per rispetto, però insomma un pochettino compatito ogni tanto quando faccio delle considerazioni di carattere morale - allora, la comunità la comunità intellettuale, cosiddetta internazionale, dice che fino al 476 d.C. chi ha controllato il mondo è Roma, l'Impero Romano; nel XIV-XV secolo fu la Spagna, dopo la scoperta dell'America e così via; Il XIX secolo è del Regno Unito, il XX secolo è il secolo degli USA, degli Stati Uniti in America. La riflessione che ho fatto e che vi propongo come considerazione è: come hanno fatto gli Stati Uniti per tutto il XX secolo a dominare il mondo? Attraverso cinque modelli. Primo, lo Stato che supporta il privato, non lo sopraffà, non lo condiziona, lo supporta, ma tutta l'economia americana fu portata avanti dal sistema privato. Secondo, grazie alle ricerche spaziali e alle guerre, ohimè, gli Stati Uniti sono dominanti militarmente. Quindi il dominio militare ha assicurato per una percentuale molto alta il dominio dell’intera umanità, del mondo intero. Il terzo punto, la leadership tecnologica, perché gli Stati Uniti hanno mandato l'uomo sulla Luna, ma voi direte anche i russi ce l'hanno mandato, certo, ma i russi non avevano l'economia privata, che prendesse i benefici come aveva preso Silicon Valley negli Stati Uniti. Silicon Valley è il frutto della ricerca spaziale, della ricerca, diciamo, sugli armamenti per la difesa. Il maggior investimento in tecnologia nasce nella difesa. Se qualcuno vi dice altre cose, vi sta un pochettino così raccontando delle delle cose simpatiche. Il quarto punto di dominio americano è quello culturale. All'inizio era Hollywood, adesso un po' meno. Un po' meno perché il digital sta sostituendolo, però resta il digital, quindi culturale. Le mode le fanno gli Stati Uniti da 50 anni come minimo. Il quinto punto che vale soprattutto per l'Europa è dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale col piano Marshall controllano l'Europa e hanno mandato qui in ognuno dei nostri paesi il loro responsabile finanziario, economico, quello che noi chiamavamo “l'amico americano”, no? L'amico americano, l'amico americano di destra, l'amico americano sinistra, poi abbiamo persino scoperto che persino nella sinistra, nella cosiddetta sinistra c'era l'amico americano. Tanto un giorno per ringraziarlo l'han persino fatto presidente della Repubblica. Ecco. E poi un sistema di alleanze. Qual è la situazione della Cina, per cui fa pensare che sia lei a guidare il XX secolo? Differentemente da quello che qualcuno pensa, oggi la Cina è sì un produttore a basso costo, ma sempre a più alta qualità e sempre a più alto servizio. Secondo, oggi la Cina è anche un innovatore tecnologico in intelligenza artificiale. Per chi è osservatore di queste cose sa che oggi nell'automobile, che è il settore trainante, la Cina è dominante. Tra un po' avremo solo macchine cinesi. Pensate al fenomeno della Byd che è un fenomeno che ancora adesso da noi lo studiamo, loro lo fanno. Qual è il punto debole della Cina? È quello che successe nel 1979 fino al 2013. La politica del figlio unico. La politica del figlio unico creerà un gap dopo il 2030 che sarà straordinario. Ci sarà un crollo della popolazione, della produttività e quindi del potere economico. E questo è il grande punto interrogativo. Ancora oggi in Cina voi vedete figli unici di papà unico, figlio, madre figlia unica, non hanno fratelli, non hanno zii e hanno amici, figli unici. E c'è un gap. Eh, mi viene detto, c'è un gap di femmine verso i maschi di 400 milioni. Allora, ditemi voi cosa faranno, il ratto delle Sabine i cinesi? Non so, son costretti senza dubbio, a meno che non adottino quelle tecniche che negli Stati Uniti qualcuno ha adottato, per cui riesce a fare un figlio anche con un maschio.


GZ – Questo è un tema molto interessante, ma ne parleremo una un'altra volta. Passiamo adesso all'ultima parte, l'elezione di Papa Leone X, un Papa nord americano, ma che ha trascorso 20 e più anni della sua vita nella culla della teologia della liberazione in Perù. Potrà avere un peso sul successo o no di Trump che dovrebbe ribaltare questa questa tendenza verso il baratro oppure no?


EGT – Allora, ma qui siamo nel campo delle opinioni. Cioè opinioni che che hanno 24 ore di vita, ecco, per parlarci chiaro. Quindi fatemi dire quello che che ieri sera ho immaginato subito. È l'unica persona con cui ne ho parlato è mia moglie. Allora, per me potrà essere dirompente se quello che ha detto è quello che pensa. Cioè, io sono ieri sera quando l'ho sentito ho detto Francesco santo subito è finita. È finito persino quello che qualcuno chiama il patto col diavolo. È già finito in crusca, se è vero quello che ha detto. Poi, certo, cioè ho visto, ho sentito ieri sera in un paio di show televisivi la reazione dei bergogl..., insomma, diciamo degli altri che dice “no continuità, assoluta continuità, ci sarà assoluta continuità non cambierà niente”, cambierà tutto, l'omelia che ha fatto e sono andato a leggermi altre omelie… ha parlato, è vero, di ponti, di pace, di dialogo. L'abbiamo sentito tutti. Sì, però ha parlato di pace in Cristo risorto, ponti e dialogo per essere presenti e parlare del Vangelo, cioè ha usato con una certa intelligenza strategica delle espressioni traducendole per chi voleva capirle ed ascoltarlo. Poi tre punti su cui vi prego di riflettere. Nome stemma e e motto. Nome, Leone XIV. Qualche coglioncino ha dovuto necessariamente dire che si è ispirato al nome di San Leone Magno, quello che ferma Attila e insomma, non riesco a capire che sforzo intellettuale e storico abbian potuto fare, quel quelle persone. Manifestamente era Leone XIII e spiego perché. Prima molto rapidamente il motto, il motto è bellissimo, sono tutti punti che contraddicono il pensiero del suo predecessore, perché illo uno unum vuol dire non ci sono altri dei. Nello stemma l'avete guardato, ci sono tutti i simboli della devozione mariana, ma veramente il suo predecessore aveva ridotto la Madonna ad essere eh una postina. discepola, una discepola, lui la ribalta in prima pagina, la rimette sul podio, nello stemma l'ha messa, signori, l'ha messa nello stemma. Allora, il motto dice c'è un solo Dio, il nostro punto e balle. Il suo stemma è la devozione mariana, tra l'altro dando una scossa enorme in giro per la gente che ascoltava, mi è stato detto stamattina, perché i tre maggiori commissariamenti più importanti fatti dal predecessore verso movimenti, chiamiamoli così, al secondo punto tutti hanno la stessa dizione, “eccessiva marianologia”, mariologia, quindi nega persino i commissariamenti fatti. Il nome, Leone XIII non mi direte che quello che vi dico adesso sono tutte coincidenze. Primo, Leone XIII è quello che nel 1888 vede i demoni che ballano su San Pietro e ascolta una voce che tratta con Dio e gli dice "Dammi ancora 100 anni e ti corrompo la tua chiesa fino a distruggerla". Bene. Sì, che coincidenza. Cioè, uno che prende il nome di uno che ha fatto questo e si è inventato la famosa preghiera San Michele Arcangelo che abbiamo recitato dopo la messa fino al 1965, poi è stato cancellato dalla liturgia eccetera. Ma San Michele Arcangelo noi la recitiamo ugualmente tutti i giorni. l'ha scritta Leone XIII. Poi poi tutti gli altri hanno ammesso che c'erano i fumi di Satana, è perché hanno smesso di recitare San Michele Arcangelo, se avessero continuato a recitare San Michele Arcangelo, come ha insegnato Leone, i fumi di Satana non sarebbero mai entrati… Questa è la prima, non sarà mica una coincidenza. Poi le sfide, io ho un libro su tutte le encicliche del Leone XIII, perché sono molto affezionato avendolo studiato nella Rerum Novarum l'enciclica, se vogliamo, in cui lui conciliano capitale e lavoro. Allora è è meraviglioso questa Rerum Novarum. Bene, ho scelto cinque encicliche scritte da lui che contraddicono tutte il magistero del predecessore. La Rerum Novarum è la voce della Chiesa per salvare la civiltà cristiana. Aeternis Patris invita il ritorno a studiare San Tommaso d'Aquino. Immortale dei è l'evangelizzazione per risanare la civiltà in decadenza paganizzante. Arcanum bellissima, è un’enciclica che spiega che se non si salva la famiglia e il matrimonio, pensate ad Amoris Letitia, è finita la civiltà. Ultima, che è la più bella, io vi invito ad andarla a leggere, si chiama Humanus Genus, qualcuno forse già sobbalzato sulla sedia, è quella contro la massoneria. Signori, io da tutto questo. Voi vedete, fra 15-20 giorni tutti saranno già prevostiani. Quando c'era Giovanni Paolo II erano tutti Giovannini Paolo II, poi sono diventati Bergogliani, poi francescani, adesso diventeranno tutti prevostiani…


GZ – Però io non mi fiderò di loro perché chi mi ha tradito, chi mi ha chiuso le chiese nel momento del bisogno, mi ha negato i sacramenti nel bisogno nel momento del bisogno, non avrà più né i miei quattrini né la mia fiducia. Mi spiace per loro e con loro ho chiuso. Nonostante rimanga nella chiesa, continui a essere cattolico e dica, come ho detto ieri, viva il Papa, però viva il Papa.


EGT – Viva questo Papa!


GZ – Viva questo Papa. Senza dubbio. E una cosa più più leggera, credi che la per l'analisi che tu hai fatto da un punto di vista politico nel mondo mi sembra che la stessa cosa sia successo nella chiesa.


EGT – Esatto. Bravo.


GZ – …dopo 12 anni di deep church di cui Francesco era l'espressione e quindi vaccinista e quindi immigrazione, ecologista e tutte le religioni sono uguali via di seguito ha dimostrato di essere fallimentare. Uno, da un punto di vista economico, dimezzate le entrate e crisi delle casse vaticane, la gente non va più in chiesa, la gente non fa più donazioni, non si sposa più in chiesa, via di seguito e la deep church ha cambiato, diciamo così, le Big Tech ecclesiastiche hanno capito che Francesco ormai era un cavallo zoppo.


EGT – E ma perché? Perché, Giovanni Giovanni perché perché stava distruggendo la civiltà. Sì, ma la civiltà è quella in cui si prosperano anche gli affari. Certo. Passami la battuta. Voglio dire, la civiltà ha un valore in sé. In un sistema non civile deregolamentato, che cosa pensa all'incertezza sulle borse, le borse azionarie. Pensa cos'è il più Se prendi un finanziere, un banchiere e gli domandi qual è la cosa che più temi, non è eh la salita, la discesa, è l'incertezza. È l'incertezza, la impossibilità di prevedere o immaginare gli scenari di quello che può succedere. E il crollo della civiltà significa crescita esponenziale dell'incertezza. E questo l'hanno capito in tanti. Due anni e mezzo fa. Io il presidente dello Ior l'ho fatto pro bono. Ho soltanto preso il gettone di consigliere d'amministrazione e presidente. Quindi sappiate che io persino non volli neppure la remunerazione che il mio predecessore invece prendeva. Io non la volli. Allora, di media ogni 2 o tre mesi andavo, soprattutto prima, a pranzo con amici che facevano il mio mestiere, che magari erano inglesi che passavano da Milano e altre cose. C'è un banchiere inglese carissimo che vedevo di media ogni due mesi. 2013 mi dice: “ah”, ebreo eh, “ah, finalmente avete un papa che farà ecumenismo e che capirà il mondo”. Passano 2 anni. “Ah, ho letto due encicliche, una meglio delle altre”. Passano 4 anni. Dice: "Comincio a non intendere bene alcuni passaggi, parlava di Amoris Letitia." Decimo anno, perché poi l'undicesimo è morto. Eh sì, mi invita a pranzo e mi dice “vorrei parlarti di una riflessione che stiamo facendo”. Normalmente mi parlava sempre in prima persona, quella volta usò il plurale. Mi disse, "Costui confonde il bene col male e nella storia dell'umanità, tutte le volte che si è confuso il bene col male, i primi ad andarci di mezzo siamo stati noi ebrei."


GZ – Sì. Devo dire che gli ebrei che io seguo quotidianamente attraverso i canali di informazione non amavano Francesco e la prima reazione all'elezione di Leone XIV è stata molto positiva e anche alla sua prima la sua prima omelia nella messa di questa mattina molto positiva e questo mi ha fatto piacere. Ma tu credi che Leone XIV invertirà la la tendenza al ribasso delle casse vaticane che oggi sono vuote, più che vuote?


EGT – Ascolta, ascolta, qui su questo sarò di una chiarezza assoluta. Se la Chiesa si rimette a parlare di Dio, a evangelizzare, la Chiesa in 6 mesi copre tutti i deficit che sono stati fatti in 13 anni, perché la gente non vede l'ora di tornare a sostenere una chiesa che fa evangelizzazione e salva la civiltà occidentale. Chi non si tasserebbe? L'obolo di San Pietro, più o meno è ripartito così, era ai miei tempi: 55% dagli Stati Uniti, 30% dalla Germania e il resto del mondo. Perché? Perché dagli Stati Uniti? Perché gli Stati Uniti hanno un sistema fiscale che permette di dedurre fino al 100% i contributi che danno alla Chiesa o a un'istituzione di carattere morale. 100% vuol dire che io dono 1 milione e 1 milione meno di tasse che pago. Te ti immagini anche lì non danno più niente negli ultimi tempi e non gli costa. Se se viene su uno che dà credibilità alla Chiesa, ritornano a dargli un milione di euro. C'è un solo problema, amici miei. L'unico l'unico open issue, come dicono gli inglesi, l'unica cosa aperta, chi sarà il segretario di Stato? Perché, fate un atto di fede nella mia esperienza. Lì dentro ci sono stato direttamente 3 anni e mezzo, 4 anni con il fatto che ho risanato le finanze della città dello Stato, della città del Vaticano e poi l'enciclica. Quindi un po' d'esperienza me la sono fatta. Eh, il ruolo del segretario di Stato è fondamentale nella Chiesa. Non sottovalutatelo e non abbiate la certezza assoluta che un Papa Santo fa un segretario di Stato Santo. Non è mica detto, eh. L'ideale cosa sarebbe quel che io in questi giorni l'ho detto 10 volte in interviste ci vorrebbe un San Pietro che fa il Papa e un San Paolo che fa il segretario di Stato.


GZ – Purtroppo la cattiva esperienza che abbiamo avuto con Benedetto XV che aveva Bertone era Bertone, no? È stato un disastro. Un Papa Santo che ha messo un inqualificabile come Vabbè, eh. E tu ne hai fatto E tu ne hai fatto esperienza. Va bene. Quindi, allora, se Papa Leone XIV continuerà ad annunciare Cristo, Cristo unico Salvatore del mondo, Cristo unica vera pace per noi e quindi tutto quello che consegue che è la dottrina cattolica e io spero che anche porti alla pax liturgica e che invece è stata una guerra liturgica che ha fatto Papa Francesco nei nei confronti della tradizione cattolica. È certo quindi che le casse vaticane e torneranno a rimpinguarsi e quindi la Chiesa potrà tornare a fare quel bene che adesso ovviamente sparando castronate a tutto andare con i preti arcobaleno, woke e via di seguito non non poteva...


EGT – Giovanni, per fare una similitudine con la reazione che non son sicuro di aver saputo spiegare bene del deep state business americano e te, se questo succederà tu decuplicherai la vendita dei tuoi libri perché tutti torneranno, invece di venderne 500 copie, 1000 copie, comincerai a vendere un milione di copie perché la gente ritornerà a voler nutrirsi di pensieri forti, quindi diventerai ricco e potrai aiutare i poveri banchieri falliti che saranno allora a riposo in un ospizio.


GZ – Ecco, probabilmente saranno i miei figli a diventare ricchi perché morirò prima, ma comunque…


EGT – non dire stupidaggini…


GZ – Beh, comunque devo dire che io sono contento e grato a Dio di questo tempo che sto vivendo, che ho vissuto sotto Benedetto XV, sotto il suo pontificato è nata fede cultura sotto Francesco, perché la nostra fede messa alla prova da Papa Francesco non è crollata, ma anzi si è rafforzata e ho grandi speranze e devo dire anche grande allegria nel cuore e speranza che anche tu ci hai dato attraverso le tue parole, questa tua analisi, anche per la presenza di Papa Leone XIV. Quindi tutte le analisi sociali, di quelli che non credono in Dio, direi che le possiamo tranquillamente mettere da parte e avere un grande speranza che, come si è invertita la tendenza nel mondo economico e politico, possa essere successo la stessa cosa anche nella Chiesa.

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