L’enorme posta in gioco dietro l’assassinio di Charlie Kirk | Roberto Buffagni
- Roberto Buffagni

- 26 set
- Tempo di lettura: 31 min
Aggiornamento: 27 set
Di seguito la parziale trascrizione dell'intervista di Giacomo Gabellini a Roberto Buffagni, che ringraziamo. L'intervista è consultabile sul canale YouTube Il Contesto | Analisi economica e geopolitica all'indirizzo L’enorme posta in gioco dietro l’assassinio di Charlie Kirk | Roberto Buffagni - YouTube
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Roberto Buffagni – Dunque, per spiegare un po' sinteticamente che cosa pensa una corrente importante del movimento MAGA su questa faccenda. Ti leggo un tweet della figlia di Stanley Kubrick che è una appassionata partecipante del movimento MAGA. Inizia così: «Charlie è stato assassinato dallo stato profondo. Troppi segnali e troppe persone a lui vicine stanno parlando. Amo MAGA, amo il genio di una vera meritocrazia dove le persone reggono per capacità e non per “diversità, equità e inclusione”. Voglio che ogni nazione abbia il proprio movimento, Make Italy, Germany, Indonesia Great Again, perché solo quando le nazioni sono forti, indipendenti, orgogliose, potremo finalmente schiacciare il globalismo. Non fraintendetemi, il globalismo è un tentativo feroce da parte delle cosiddette élite di trascinare l'umanità in un incubo tecno-feudale, un sistema di sorveglianza e controllo così brutale che la maggior parte delle persone non riesce nemmeno a immaginare quanto possa diventare oscuro. E queste élite sono psicopatici. Pensate che non assassinerebbero alcun leader per diritti civili o un populista che osa intralciarli?». Queste cose che dice Vivian Kubrick sono la base, diciamo, d'ideologia corrente di una larga maggioranza del movimento MAGA. Poi prosegue. «Chi credete che sia lo stato profondo? Il governo di Israele è forse soltanto un altro braccio, un tentacolo dello stato profondo? E quindi ci hanno mentito dicendo che Israele è stato creato come rifugio per il popolo ebraico quando in realtà è sempre stato pensato per funzionare come una delle basi di potere dell'élite, progettato per mantenere il controllo sul Medio Oriente. Per quale altro motivo Israele avrebbe un grado così incredibilmente evidente, persino imbarazzante, di controllo all'interno del governo degli Stati Uniti? Per chi lavora davvero Bibi Netanyahu, le sue le sue azioni chiaramente non sono rivolte al benessere dei normali cittadini ebrei. Dunque, gli interessi di chi sta servendo? Non è antisemita mettere in dubbio se i funzionari del governo israeliano siano profondamente legati allo stato profondo. Sappiamo tutti che le agenzie di intelligence collaborano a livello globale e non dovremmo scrutinare queste alleanze? Non dovremmo parlarne apertamente? […] se si mettono insieme tutte queste domande, l'assassinio di Charlie Kirk riguarda chiaramente qualcosa di molto più grande di qualche folle sparatore trans di sinistra, specialmente ora che ci sono così tanti punti oscuri. Come possiamo non sospettare dei federali?». Qui parla del fatto che FBI a quanto sembra, a quanto sentito, non ha ancora dato una spiegazione coerente, inattaccabile, della dinamica dell'assassinio di di Kirk. «E che dire della improvvisa dichiarazione sui discorsi d'oggi, cioè gli hate speech fatta da Pam Bondi? Al minimo. Sembra che lo Stato profondo stia approfittando della indignazione pubblica, “Sì, già che ci siamo, licenziamo chi ha postato messaggi senza cuore online e approviamo leggi contro gli hate speech”. Questi soggetti spregevoli senza cuore», cioè quelli che hanno festeggiato l'assassinio di Kirk, «hanno effettivamente ricevuto la reazione che meritavano. Dovevano sperimentare le conseguenze per comportamenti che non possono essere tollerati da una società civilizzata. MA QUESTO È MOLTO DIVERSO dal fare leggi sui discorsi d'odio che non sono altro che censura avallata dal governo. Bisogna chiedersi, siamo forse manipolati affinché rinunciamo alla libertà di parola, mentre siamo tutti emotivamente scossi, mentre i veri nemici della libertà stringono la presa? Stiamo assistendo a un'operazione accuratamente inscenata che usa una tragedia per aumentare il controllo, schiacciare il dissenso e più avanti intimidirci fino al silenzio? Guardate il Regno Unito. Stiamo assistendo ad una campagna orchestrata per far tacere il dissenso e proteggere una rete criminale che opera su scala globale?».
Ecco, questa secondo me, da quello che poi ho controllato un po' in giro, è la posizione base, diciamo, di una larga maggioranza del movimento MAGA ed è evidentemente facilmente descrivibile come un una conspiracy theory, una teoria del complotto. Nessuno di queste persone dice è stato il deep state, la CIA, il Mossad, il Gur, ecc ad ammazzare Charlie Kirk, però lasciano intendere che hanno un forte sospetto che questo sia accaduto. E per quale motivo nutrono questo sospetto? Come dire, in queste persone c'è il retropensiero che in realtà siano stati gli israeliani ad ammazzare Charlie. Il motivo prima di tutto è il modus operandi degli israeliani, perché gli israeliani hanno iniziato – non da oggi e non da ieri, ma oggi e ieri hanno, diciamo, alzato la temperatura di parecchi gradi – una campagna di assassini dove ammazzano chiunque... Ammazzano chiunque e si comportano come se non esistesse alcuna legge di nessun genere, tranne quella che interessa a loro. Per esempio ho letto di recente che in un suo libro, Boris Johnson racconta che dopo una visita una visita di Netanyahu nel Regno Unito, quando lui era quando lui era il premier britannico, Netanyahu va alla toilette e quando esce dalla toilette poi passano i membri della sicurezza del primo ministro e ci scoprono un dispositivo d'ascolto. Cioè, questo va ospite da un altro capo di stato, da un capo di governo come lui e gli piazza personalmente un dispositivo d'ascolto in bagno. Questo è un comportamento, diciamo, perlomeno insolito, penso, no? Cioè, di solito queste cose se uno statista le vuole fare non le fa direttamente lui, il fatto che le faccia direttamente lui cioè è una cosa che suscita un po'... diciamo, degli interrogativi, il fatto che in Iran questi ammazzano tranquillamente le famiglie dei loro bersagli, che progettino di ammazzare la guida spirituale dell'Iran Khameney, che è l'equivalente di ammazzare il Papa, l'equivalente di progettare un assassinio del Papa, paro paro. Cioè il comportamento, diciamo, degli israeliani, come dire, favorisce la germinazione di conspiracy theories, no? Per tacere di quello che stanno facendo a Gaza, ovviamente, quello che stanno facendo a Gaza – che poi poi giuridicamente sia un genocidio o meno – fatto sta che si tratta di un esercito che fa un attacco in piena regola sui civili, cioè l'obiettivo sono i civili. Poi ogni tanto ci beccano anche qualche miliziano di Hamas, questo però è un fatto incidentale, cioè è vero il contrario, non è che loro stanno attaccando i miliziani di Hamas, loro stanno attaccando i civili. Allora, questo comportamento, diciamo, rende facile il passaggio alla teoria del complotto.
Il problema qual è? Il problema è che Charlie Kirk era una persona molto importante nel movimento MAGA. Io poi di Charlie Kirk non sapevo un tubo fino a prima che lo ammazzassero. Mai sentito una parola, mai letto una parola, niente. Però ho letto un articolo di uno studioso che seguo da parecchi anni, si chiama Tanner Greer, ha un blog che si chiama The Scholars Stage, è un sinologo, ha vissuto in Cina per molti anni ed è tornato in negli Stati Uniti da poco, che io seguivo, appunto, perché diceva delle cose estremamente interessanti sulla Cina, sulla sua cultura, eccetera. Questo Greer era stato interpellato dai collaboratori di Kirk per un invito allo show di Kirk su YouTube, credo, una delle piattaforme e quindi anche lui ne sapeva poco di Kirk e si è informato. Allora lui ha capito alcune cose base. Primo, l'importanza decisiva di Kirk come organizzatore e come creatore del movimento MAGA e delle istituzioni che stanno insieme, cioè che strutturano il movimento MAGA. Probabilmente che è stato decisivo anche per la vittoria elettorale di Trump, perché una delle cose che all'interno del movimento MAGA hanno diffuso la disperazione, diciamo così, nella possibilità di vincere all'interno del sistema democratico repubblicano, è il fatto che Trump nelle elezioni precedenti non ha vinto il voto popolare. La maggioranza l'ha presa la Hilary, lui invece ha vinto il voto elettorale. E quindi questi si dicevano: noi, il nostro nemico, il nostro il nemico interno, cioè i democratici, i globalisti, i liberali, eccetera, sono troppo forti, hanno occupato tutte le posizioni di potere, tutte le casamatte gramsciane della società americana, quindi noi non passeremo mai. A 'sto punto bisogna cercare un'altra strada. Invece questa volta sì che ha vinto il voto popolare Trump, e una delle ragioni per cui l'ha vinto è appunto il lavoro che ha fatto Kirk sia come organizzatore, ma soprattutto come propagandista non soltanto di una ideologia politica, ma di un metodo che implica la fiducia nel sistema e nella cultura americana: la libertà di parola, il libero dialogo. Questo andava nelle università e affrontava qualunque suo avversario si presentasse, professori, studenti, chiunque. E li affrontava in un libero dibattito, senza avere paura. Il messaggio che mandava ai conservatori americani era questo: non abbiate paura perché nelle casamatte gramsciane, appunto, democratiche o progressiste in generale, i conservatori americani avevano paura di farsi sentire perché si sentivano in minoranza, cioè si sentivano esposti, se non a vere e proprie ritorsioni, perlomeno all'ostracizzazione, anche alla derisione, no? Se vuoi il discorso aggiornato di quello che Nixon chiamò la maggioranza silenziosa, silent majority, cioè che diceva c'è una maggioranza di americani che sono sulle nostre posizioni, su posizioni che sono compatibili con le nostre, solo che questi sono scoraggiati, sono apatici e hanno paura, insomma, sono intimiditi. Dobbiamo fargli capire invece che le nostre le nostre posizioni sono in grado di competere ad armi pari con le posizioni opposte e di vincere... e quindi noi possiamo vincere all'interno del sistema americano senza fare la rivoluzione. Ti leggo un brano di un'intervista di Kirk che è molto illuminante. Questa è l'ultima intervista che ha rilasciato. Dice «il mio lavoro giorno dopo giorno è cercare di fermare una rivoluzione. È così che dobbiamo cercare di indirizzare le persone verso i fini ultimi e verso il ritorno alla Chiesa, il ritorno alla fede, a sposarsi e ad avere figli. Questo è il tipo di conservatorismo che rappresento e sto cercando di indirizzare chi mi ascolta verso le virtù. Voglio elevare le persone, voglio farle smettere di essere arrabbiate e basta». Questo perché nel movimento MAGA, alla destra per dire così di di Charlie Kirk, c'è della gente che dice delle cose e pensa delle cose e soprattutto sente delle cose che sono veramente preoccupati. Cioè, in pratica pensa che l'unico modo per battere il proprio nemico sia trattarlo come un nemico in guerra, cioè la guerra civile. C'è parecchia gente che pensa alla guerra civile, no? Ecco, allora Kirk invece non voleva questa cosa, perché era una persona che, per quanto al di là di come la si possa pensare sulle sue posizioni ideali, era una persona che credeva, appunto, nella tradizione americana espressa per esempio dall'ultimo discorso inaugurale che ha fatto Lincoln prima della guerra civile, dove parla di Better Angels of our nature [gli Angeli migliori della nostra natura, ndc] no? cioè cerca di dissuadere gli americani appena prima del precipizio... dalla guerra civile. Dopo un mese da quel discorso è iniziata la guerra civile. Questa è una cosa di rilevantissima importanza, non soltanto americana, ma mondiale, ovviamente.
Allora, come dicevo, Kirk era questo grande organizzatore, aveva questa grande capacità di unificare e indirizzare verso una posizione moderata il movimento MAGA e poi aveva l'ascolto diretto di Trump, cioè uno che aveva accesso diretto a Trump. In più dentro l'amministrazione di Trump c'è almeno una cinquantina di persone che ci è arrivata attraverso la raccomandazione, la presentazione di Kirk, perché Kirk, appunto, essendo in questa posizione chiave di organizzatore era anche un hub dove lui metteva in contatto, non so, politici e finanziatori, politici e tecnici, staffers, eccetera.
Giacomo Gabellini – Un collettore...
Roberto Buffagni – Un collettore, esatto. Quindi, appunto, 40-50 persone dentro l'amministrazione americana devono il fatto di esserci dalla presentazione di Trump. Poi era anche molto amico del vicepresidente Vance, come si vede dal discorso che ha fatto Vance dopo la sua morte, eccetera. Comunque, da quanto ho capito, Kirk rappresentava l'anima moderata e ottimista del movimento MAGA. Perché queste cose che lui dice – quando parla del modello di vita a cui vuole indirizzare chi lo ascolta – sono come dire l'aggiornamento di quello che per gran parte del movimento MAGA è il momento magico dell'America, cioè il momento dell'America di cui loro hanno nostalgia. Loro hanno nostalgia di un momento, in buona parte immaginario – come capita sempre in questi casi, no? uno si immagina quando pensa al passato si ricorda le cose belle, non le cose brutte, questo capita anche nella vita personale, no? – il momento in cui in America era normale frequentare la chiesa, era normale sposarsi, era normale fare figli, era normale che chi aveva più merito ed era più bravo salisse nella scala sociale, in cui tutti o quasi tutti potevano accedere a un lavoro dignitoso, a un tenore di vita accettabile, eccetera eccetera. Questo momento praticamente sono gli anni del dopoguerra, del secondo dopoguerra, no? sostanzialmente questo, gli anni, diciamo, tra il 1945 e il 1963-64 fino all'assassino di Kennedy escluso, perché l'assassino di Kennedy per gli americani è il momento in cui inizia la fine del sogno americano. Poi c'è il Vietnam, tante cose brutte, c'è il '68, insomma, per i conservatori americani momento ideale sono quei 20 anni là e lui si riferiva nostalgicamente a non soltanto lui, tutto il movimento si riferisce come modello a questo periodo.
Poi siccome Kirk era una persona, oltre che intelligente, anche in perfetta buona fede da quanto risulta, ha cominciato ad accorgersi di alcune cose, cioè primo, nella posizione nella posizione normale del conservatore repubblicano americano, l'appoggio ad Israele va da sé per due motivi. Il primo perché Israele è stata creata nel '48 come, diciamo, risarcimento per lo sterminio che gli ebrei hanno subito ad opera dei nazisti e dei fascismi. Quindi l'America come potenza antifascista appoggia Israele. In più Israele – è uno degli slogan che hanno avuto più successo non soltanto in America, ma in tutto l'occidente – ha trasformato un deserto in un giardino. Cioè semplicemente è il fatto che sono più avanzati dal punto di vista culturale, tecnologico e democratico che non gli arabi. Quindi già c'è questo, diciamo, motivo per appoggiare Israele. In più c'è una ragione di lunghissima durata e cioè il fatto che il normale conservatore repubblicano americano è protestante. Il protestantesimo tende verso Gerusalemme, cioè il cristianesimo è una tensione fra Gerusalemme e Atene. Fino a quando Roma ha tenuto, cioè ha conservato la sua piena autorità e anche la forza dottrinale e legale, ha tenuto insieme questa tensione molto violenta, no? Molto forte. Quando invece si è indebolita la forza di Roma, Gerusalemme e Atene sono andate in due direzioni opposte e i protestanti si sono rivolti verso Gerusalemme. Faccio notare che la Chiesa cattolica non consentiva la lettura della Bibbia a tutti, la proibiva proprio. Mentre, come ben noto, il protestantesimo nasce con la lettura individuale della Bibbia, l'invenzione della stampa, a Gutenberg, queste cose qua. In più i protestanti americani sono quelli che hanno per padri fondatori i protestanti della Mayflower, no? protestanti o per la verità puritani, cioè protestanti estremisti che istantaneamente si identificano con il popolo eletto che fugge dal faraone verso la terra promessa, l'America è pensata dai fondatori delle colonie americane come la terra promessa dove il popolo eletto, la nuova Israele, va a trovare il suo rifugio dalla persecuzione del faraone, in questo caso lo stato britannico, protestante pure lui però secondo loro non abbastanza. Quindi c'è questa identificazione molto forte con il protestantesimo, tra il protestantesimo e Israele. Questa è, come dire, una forza, un'influenza di lunga durata, cioè proprio strutturale.
Quindi Kirk era favorevole a Israele e buona parte dei suoi finanziamenti venivano da personalità americane, non americane, ma soprattutto americane legate alla lobby israeliana. In più c'è un altro particolare, siccome lui andava nell'università e parlava con i giovani, si è accorto anche di un'altra cosa, cioè che questo modello che lui voleva promuovere, andare in chiesa, sposarsi, fare figli, andava incontro ad un problema di tipo economico, cioè che la larga maggioranza dei giovani non ha letteralmente i soldi per comprarsi una casa, per sposarsi e per fare figli e sono sepolti dai debiti. Per esempio, nel caso degli studenti universitari, la loro larghissima maggioranza quando finisce il college è già gravata da un pesante debito con università che hanno frequentato che ci metteranno molti anni a rimborsare a parte che trovino un lavoro, un lavoro che li paga abbastanza per campare e per rimborsare questo debito. Quindi lui aveva cominciato a dire delle cose molto insolite per un repubblicano, cioè a parlare contro l'eccessivo potere delle corporation in America, una cosa piuttosto strana, non ci sta proprio, perché tutto quello che non è azienda privata è statalismo, socialismo e quindi la “criptonite” del modello di vita americano, cioè lui aveva capito, appunto era una persona in buona fede, che quello che lui predicava ai giovani, quello che lui voleva che i giovani facessero, ha certamente un aspetto fondamentale che è un aspetto culturale, cioè la capacità di disciplinarsi e di ricercare appunto di perseguire dei progetti di lunga durata come quello che è un matrimonio, la paternità o la maternità. E questa è una cosa che nessun provvedimento economico ti può dare. Per esempio gli ungheresi stanziano una quantità impressionante di soldi a questo scopo, se ho ben letto stanziano il 6% del loro bilancio allo scopo di promuovere la natalità, no? Risultato, zero. Quindi i soldi non bastano, bisogna che prima ci sia appunto la volontà. Ci sia la volontà e ci sia la voglia. Perché queste sono cose che non è che si possono fare soltanto perché tu ne hai la volontà, perché ti metti al tavolino e fai buoni propositi di Capodanno. Qui è una cosa di cui devi avere voglia, voglia di avere un figlio, voglia di sposarti, voglia magari di restare anche sposato, eccetera, no? E qui che sono dolori, no? Certo, però se anche uno poi c'ha una voglia e c'ha la volontà, c'ha la voglia, c'ha tutto, però non c'ha i soldi... quindi insomma diciamo che Kirk stava cominciando a sbarellare un po' sulla questione corporation, capitalismo, eccetera e poi stava cominciando a sbarellare sulla questione Israele perché lui era nettamente contrario, per esempio, all'attacco contro l'Iran, perché un altro dei caposaldi di Kirk e del movimento MAGA è “basta guerre”. Allora, lì Kirk non ha potuto non vedere che Israele ha, come dire, dirottato la politica statunitense verso l'attacco all'Iran e a questo punto han cominciato a venirgli dei dubbi. Ovviamente avrà anche visto che cosa succede a Gaza, perché non solo avrà visto, ma avrà sentito dire da personalità che gli sono molto vicine, cioè che gli sono molto compatibili, per cui gli riesce più facile credere a qualcuno che è vicino a te, del quale ti puoi fidare, che ti sembra una persona affidabile, piuttosto che non sentirlo dire dal tuo avversario politico o da gente che ha un profilo umano molto diverso dal tuo, no? Sei un po' diffidente, magari hai dei pregiudizi eccetera. Lì, per esempio, c'è stato Tucker Carlson che ha intervistato lungamente un tenente colonnello a riposo dei Berretti Verdi che è stato arruolato da quella società che si chiama Gaza Foundation, quelli che curano la distribuzione del cibo ai palestinesi a Gaza ed è tornato indietro orripilato da quello che questi fanno, e lo ha detto molto sinceramente, perché questa è un'altra persona sincera. Eh, c'è un'altra persona sincera che crede in quello che fa. Tra l'altro il motto dei Berretti Verdi è de oppresso libero perché quando sono stati creati, sono stati creati con un progetto di un corpo speciale per la Counter Insurgency nel quale dovevano conquistare i cuori delle popolazioni, per esempio popolazione la vietamita, i Berretti Verdi dovevano convincere i civili vietnamiti a stare dalla parte dell'America piuttosto che dalla parte dei Viet Cong. Quindi dovevano andare lì, fare le vaccinazioni, insegnare a usare dei metodi più moderni per l'agricoltura, queste cose qua. Cioè una cosa che poi non ha funzionato per niente. Comunque al di là di quello che ha funzionato e non ha funzionato, questo tenente colonnello era uno che evidentemente ci credeva molto, e quando ha visto che cosa succedeva lì, a Gaza, e l'ha visto una posizione privilegiata perché, appunto, assunto da questo istituto che distribuisce il cibo, è tornato indietro disgustato perché ha visto che lì l'esercito spara sui civili. E li affama, che è una cosa che a un militare normale fa vomitare. Allora, se ha sentito queste cose qui e probabilmente le ha sentite o, se non queste, delle altre, ha cominciato a cambiare opinione su Israele o perlomeno sul governo di Netanyahu.
Allora, qui ci sono dei suoi colleghi, diciamo, che raccontano questo, cioè che Kirk è stato invitato, diciamo così, da un importante sponsor finanziario della sua organizzazione che gli ha offerto molti soldi in più dicendogli “guarda tu adesso però smetti di parlare così di Israele eccetera” e lui ha rifiutato. Poi a quanto a quanto viene detto da fonti che partecipavano a questo incontro Kirk è stato anche intimidito, cioè gli è stato detto “O con noi o contro di noi”, cioè se tu stai con noi, sei il nostro amico, ti vogliamo bene, ti diamo un fiume di soldi, se invece tu non stai con noi, sei una brutta persona e ci saranno conseguenze. Allora, questa cosa ovviamente siccome ha circolato ed è una notizia alla quale è possibile prestare fede, molti prestano fede, ovviamente la conseguenza è che persone come la Vivian Kubrick la pensa così, cioè pensa qua, cioè non lo dice, però lo pensa, pensa che Israele ha fatto fuori Kirk, Israele o qualcuno come lo Stato Profondo, questa specie di mostro con mille occhi, mille tentacoli in cui sono embricati geneticamente modificati tutti i servizi segreti occidentali.
Questo è il succo e alla fine della fiera quello che succederà è che questo mostro multiforme prenderà il comando del movimento MAGA e lo dirotterà verso i suoi scopi. Questa è la paura che ha la Vivian Kubrick e chi la pensa come lei. Secondo me questo sospetto è legittimo, nel senso che effettivamente, cosa succede uscendo dalla questione ideologica, per dire così? Eh, il movimento MAGA è al centro del del sistema politico americano, sistema politico ideologico e culturale americano. Cioè è lì che si decide il futuro della nazione. Perché se il movimento MAGA continua a restare egemone politicamente e culturalmente, i democratici per i prossimi 20 anni se lo sognano andare al governo. Quindi il punto è: tutti quelli che vogliono intervenire sul futuro degli stati, sul presente e sul futuro degli Stati Uniti, dov'è che vanno soprattutto? Vanno a cercare di infilarsi dentro il movimento MAGA e di influenzarlo.
Allora, ci sono due forze, cioè la lobby israeliana e i neo-conservatori che sono strettamente collegati da molti anni che adottano il principio che è stato il principio della politica estera italiana dalla unificazione fino alla Prima Guerra Mondiale esclusa, cioè il principio del peso, il criterio del peso determinante. Cioè tu sei piccolo, come fai ad influire sui sui più grandi? Tu intervieni come peso determinante. Quando, per esempio, due forze sono in equilibrio, due forze molto grandi sono in equilibrio, basta che qualcheduno ci metta una piuma su uno dei due piatti della bilancia e lì modifica e modifica l'equilibrio, no? Questo è il principio appunto che ha seguito la politica estera italiana per una buona quarantina d'anni, quando c'era della gente che sapeva come si dirige la politica estera. La stessa cosa fanno i neo-conservatori e la lobby israeliana dentro gli Stati Uniti. Quindi cercano di fare questo, cioè cercano di dirottare il movimento MAGA nella loro direzione e la loro direzione implica che cosa? La loro direzione è sostanzialmente quella di proseguire la politica precedente di impegno in tutto il mondo. Questo è sostanzialmente. Poi, se pesa di più la lobby israeliana, evidentemente il fuoco più importante, la concentrazione più importante di attenzione sarà nel Medio Oriente, però tutto il resto resta uguale. Cioè, quello che vogliono fare è trasformare il nazionalismo del movimento MAGA, che è un nazionalismo di tipo isolazionista, sostanzialmente, che è una antica tradizione della politica e della cultura americana, è un nazionalismo isolazionista che non vuole impicciarsi in faccende lontane, come disse George Washington nel suo discorso d'addio, no? Cioè facciamoci i fatti nostri e questi pasticcioni, questa brutta gente degli europei teniamocela lontana. Questa è la posizione base della larga maggioranza del movimento MAGA. Tu però puoi prendere questa cosa, puoi trasformare il nazionalismo in un nazionalismo ben diverso, sul modello, per esempio, del nazionalismo israeliano. La cosa non è così difficile perché cosa succede? Un altro degli aspetti del movimento MAGA è una forte opposizione all'immigrazione di massa. In più chi gli ha buttato giù le torri gemelle a quanto risulta sono degli arabi, giusto? Ecco, gli islamici, degli Arabi e via dicendo. Quindi per dirottare il movimento MAGA in questa direzione non ci vuole moltissimo, cioè ci vuole un po' di spinta; ci vuole una spinta molto forte per fare un'altra cosa, cioè siccome il movimento MAGA cerca di mettere insieme il cristianesimo e il nazionalismo – un'operazione piuttosto difficile perché è un ossimoro, cioè il nazionalismo cristiano è una roba che non esiste, non può esistere, eh – cioè uno può essere un nazionalista ed essere anche cristiano, però il punto centrale è che se tu sei un nazionalista e sei anche un cristiano, allora tu secondo la buona norma del conservatore devi mettere Dio, patria, famiglia, prima Dio. Cioè non puoi mettere prima la tua patria, o meglio prima la tua nazione e dopo Dio, perché tu in nome della nazione della patria puoi fa qualunque cosa. Comunque, c'è appunto una spinta più forte sulla questione del cristianesimo e lì bisogna vedere come si comportano le autorità religiose sulle quali io francamente non scommetterei molti soldi visto il record fino adesso.
Giacomo Gabellini – Sì, comunque è interessante tutto questo perché in effetti eh diciamo che una è un una base elettorale quella del movimento MAGA particolarmente ricettiva a questo tipo di di messaggio, no? Comunque gli arabi sono ritenuti responsabili per un certo tipo di cose, per un certo tipo di atteggiamenti. Israele, viceversa e gli Stati Uniti erano il paese sulla collina, no? Quindi la collina è Gerusalemme, Sion. E quindi c'è un'affinità anche proprio storica, un'affinità elettiva, no? Più o meno. Il punto è che Israele ha trascinato e in particolare la figura di Netanyahu, perché la figura di Netanyahu è, diciamo, ormai sulla scena da dagli anni 90. La figura di Netanyahu è stata vista dentro gli Stati Uniti come un elemento di disturbo, in particolare negli ultimi tempi. Cioè, Netanyahu noi lo vediamo nei primi anni 2000 che andare al Congresso e dire sì, dovete attaccare l'Iraq perché l'Iraq c'ha le armi atomiche, perché ne uscirà un Medio Oriente di gran lunga più pacificato eccetera eccetera eccetera. Eh, insomma, Netanyahu è quello che adesso riesce a trascinare gli Stati Uniti in questa guerra, anche se in un'operazione Blitz come l'operazione Hammer contro contro l'Iran e questo è una violazione degli impegni assunti da Trump ed è una bestemmia per questo ambiente che è fortemente isolazionista.
Roberto Buffagni – Sì, tra l'altro, cioè lì tu dicevi una cosa giustissima adesso, cioè è lì, è negli anni 90 che tra il Likud e i neo-conservatori americani si stringe un'alleanza di ferro. Quel celebre documento è “Clean Break” nel quale si gettano le basi per il progetto di ridisegno completo del Medio Oriente. Questo è scritto dai neo-conservatori e diventa sostanzialmente il programma del Likud, la destra israeliana. È lì che si saldano e si saldano appunto operando allo stesso modo. Tra i neo-conservatori ci sono degli ebrei, ma soprattutto anche dei non-ebrei. I neo-conservatori non sono una diramazione della lobby israeliana, sono però strettamente legati per una convergenza di interessi fondamentali, anche per una convergenza di presupposti ideologici. Quindi questa alleanza è quella che ha prodotto la politica interna ed estera, anzi no, perché ha prodotto la politica estera americana contro la quale nasce il movimento MAGA. Movimento MAGA è l'antimateria rispetto a questa a questa politica estera. Allora, batterlo non è possibile. Batterlo nel senso di cancellarlo dalla scena politica o renderlo una opposizione perenne che non potrà mai andare al governo perché i democratici hanno subito una sconfitta strategica nelle ultime elezioni, hanno perso non soltanto il voto elettorale, ma hanno perso il voto popolare e l'amministrazione Trump gli sta sferrando un attacco ad alzo zero su tutte le loro basi di potenza, appunto, contro tutte le loro casematte gramsciane, l'università, le istituzioni dello Stato Federale, eccetera eccetera eccetera, le NGO cioè questi stanno stanno partendo con un attacco ad alzo zero. Contemporaneamente però, appunto, dentro MAGA, resta.
Allora, i neo-conservatori e la lobby israeliana cercano di dirottarlo. Dirottarlo come? Appunto nella direzione da loro voluta. E per fare questo bisogna fare tante cose. Una delle cose, per esempio, che probabilmente cercheranno di fare qual è? Quella che è stata annunciata e poi subito ritirata o minimizzata da Pam Bondi, legislazione contro lo hate speech cioè complementare alla legislazioni sullo hate speech fatte dai democratici, no? Legiferare contro lo hate speech, cioè provvedimenti tipo, non so, la legge Mancino in Italia, no? cioè proibire per legge certe posizioni culturali, giuste o sbagliate che siano. Ovviamente stronca il pluralismo non soltanto politico, stronca il pluralismo culturale e rende estremamente difficile una dialettica politica normale, perché una dialettica politica normale implica la possibilità di un pluralismo culturale sulla base dell'accordo di tutti sul fatto che alle opinioni e alle argomentazioni si contrappongono argomentazioni e opinioni – non fucilate, non anni di galera, non la morte civile, la distruzione della carriera, eccetera eccetera, no? Ovviamente sono dei provvedimenti, cioè è una dinamica che conduce alla stasis, alla guerra civile, che poi sia aperta con le fucilate oppure no, fatto sta che è la guerra civile. Questa è una cosa molto importante. Allora, questo per esempio un primo annuncio, il progetto di legiferare contro lo hate speech è tipico di un intervento di tipo neo-conservatore e lobby israeliana, perché il primo hate speech che verrebbe sicuramente sanzionato per legge è lo hate speech contro Israele. Poco ma sicuro. Dico poco ma sicuro perché si è visto quello che è successo per esempio negli anni scorsi con la legge Mancino e le altre leggi analoghe contro il negazionismo e contro, come dire, ogni posizione che non coincida alla perfezione con la versione ufficiale dello sterminio degli ebrei, sia da quelle che dicono “tutto una balla”, sia da quelle che dicono "Ma in realtà non sono 6 milioni”, sia da qualunque altra posizione. Ora questa è una cosa – digressione – catastrofica, è una cosa catastrofica perché ovviamente in questo modo tu non puoi più fidarti di quello che dicono gli storici e uno quando impara la storia si deve fidare degli storici perché facendo la tara dei loro pregiudizi o dei loro limiti o dei loro difetti eccetera eccetera o confrontando gli storici che storici che interpretano diversamente la storia eccetera eccetera, uno ha qualche idea se la può anche fare, ma ovviamente tu non puoi come lettore di storia o anche studioso di storia andare a consultare tutti i documenti da capo. La prima volta che a me è venuto un dubbio che effettivamente i negazionisti avessero ragione è stato quando hanno vietato il negazionismo. Ovviamente no?, poi non è vero, sono posizioni sbagliate, però se tu le vieti per legge tu commetti un errore, è un colpo alla cultura catastrofico. Comunque, questo in America sarà il primo passo, no? La prima avvisaglia e poi ci sono invece gli interventi diretti sui decisori politici come quello nel caso dell'attacco all'Iran dove probabilmente Trump ha, come dire, reagito alla pressione neo-conservatrice della lobby israeliana nel modo minimo in cui poteva reagire, cioè con un attacco sostanzialmente dimostrativo e dichiarando vittoria e basta. C'è una spedizione punitiva limitata nella quale in realtà probabilmente non ha combinato un granché, però ha dato soddisfazione a chi gli faceva una forte pressione. Non si sa cosa può succedere dopo perché poi, ripeto, il progetto dei neo-conservatori e dalla lobby israeliana che gli è strettamente collegata, è di riprendere il moto internazionalista e globale degli Stati Uniti, togliendo l'incarto progressista e liberale dell'affermazione della democrazia in tutto il mondo eccetera eccetera. Questo è. E ricorrendo, come è stato evidente nelle ultime operazioni che si sono viste, tipo l'operazione Spider Web in Russia oppure l'operazione Rising Lion in Iran, ricorrendo a metodi estremi, di estrema crudeltà e spregiudicatezza con l'assassinio ordinato come si può ordinare una pizza margherita. Questa è una cosa estremamente preoccupante ovviamente e il movimento MAGA si preoccupa tanto di questa cosa e bisogna dire che hanno ragione a preoccuparsi. Dovremmo preoccuparci anche noi perché se uno ci guarda la dialettica politica italiana riproduce, siccome noi siamo a questo punto non più semplicemente subalterni, noi siamo direttamente subordinati agli americani, la dialettica politica italiana riproduce in modo esatto, speculare, quello che accade in America con qualche giorno di ritardo, non di più, cioè è esattamente identico. Tutto questo è identico. Le posizioni che si vedono sulla scena politica italiana, per esempio, le posizioni della destra italiana sul comportamento di Israele con i palestinesi, sono identiche a quelle che si vedono in un largo settore della destra americana, questo settore che appunto è collegato alla lobby israeliana e ai neo-conservatori. Non c'è in Italia, come dire, una forza organizzata altrettanto grande quanto quella del movimento MAGA che è sulle posizioni, diciamo, della figlia di Kubrick, perché quella maggioranza lì sta dentro a quelli che non votano, cioè la gente che la pensa così non è organizzata politicamente, sta dentro a quelli che non votano, che sono in realtà buona una buona metà della popolazione italiana.
Giacomo Gabellini – Eh, sì, anche di più. Impressionante la specularità, no? Vediamo Salvini che va in Israele a insomma a fare e a dire cose che onestamente mi lasciano a dir poco perplesso, ma questo tipo, diciamo, di omaggio, no, di tributo che si paga, lo pagano anche parecchi politici statunitensi che vanno al muro del pianto con la Kippa, che è una cosa che io non mi ricordo, ero un ragazzino, ma cioè perché un non-ebreo deve andare al muro occidentale, al muro del pianto, con la Kippa, a fare un rito che è un rito tipico degli ebrei? Cioè è un gesto, secondo me, altamente simbolico che definisce chi comanda di fatto.
Roberto Buffagni – Sì, sì. Eh, quella cosa c'è. Qui io dichiaro da quale posizione, da quale presupposto parto. Cioè secondo me nessuno è buono. Punto. Questa è la posizione di Gesù Cristo. Sai che nei tre Vangeli sinottici si racconta la stessa cosa. C'è una volta che un tizio interpella Gesù per la strada, dice "Buon Signore" e lui si gira e gli fa: "Perché mi chiami buono? Nessuno è buono tra il Signore Dio”. Lo dice anche di se stesso, figuriamoci noi. Allora, questo è il mio presupposto, però ci sono anche dei momenti in cui si possono fare delle gradazioni di “non essere buoni”, al male bisogna resistere. Quindi le manifestazioni del male che si vedono nel comportamento degli israeliani a Gaza, sono manifestazioni del male, non sono accettabili in una civiltà, sono delle cose che stanno fuori dalla civiltà. Punto. Perché non esiste dentro una civiltà che un esercito combatta contro i civili, intenzionalmente contro i civili. Non esiste questa cosa.
Giacomo Gabellini –Sì, sì, sì. Ma questo è un dato un dato di fatto. Il problema è che è esattamente quello che dici. Gran parte del mondo guarda con orrore quello che accade e se ne cominciano ad accorgere anche i dirigenti israeliani palesemente perché per la prima volta ho visto Netanyahu che dà segni di confusione palesi perché anche quell'uscita non ha certamente reso un buon servizio a Israele nel momento in cui va lì a dire "Noi noi non siamo dietro l'assassino di Charlie Kirk. Adesso, se c'era un modo per far sì che tutti lo sospettassero, lui l'ha trovato.
Roberto Buffagni – Certo excusatio non petita...
Giacomo Gabellini – ...coda di paglia palese. Eh, poi dice apertamente, "Ci sono dei paesi come il Qatar e la Cina che investono capitali per in comunicazione per dipingere un'immagine negativa di Israele. Noi abbiamo visto quel video diventato virale in cui si vede un politologo cinese letteralmente demolire a livello argomentativo la posizione di un militare israeliano in un convegno, non so bene che convegno fosse, un convegno internazionale comunque. E allora Netanyahu cosa fa? Dice una cosa molto interessante. Stiamo perdendo e glielo aveva detto anche Trump. Trump tempo fa dice disse a Israele, "Guardate che state perdendo il favore dell'opinione pubblica mondiale, compresa quella statunitense." E naturalmente personaggi come Charlie Kirk da questo punto di vista erano importanti perché perché Charlie Kirk, come hai detto, aveva già cambiato il suo punto di vista, aveva cominciato a uscire allo scoperto, aveva invitato alla convention di Tampa Bay a luglio personaggi tipici, iconici della destra conservatrice, quella più “isolazionista” come Tucker Carlson, Megin Kelly. Tucker Carlson dal palco di Tampa Bay ha detto che Epstein era un funzionario, era una un agente del Mossad, di fatto. Ha detto che ai militari statunitensi di origine ebraica che vanno a combattere in Israele dovrebbe essere revocata la cittadinanza. Megin Kelly dice cose simili. È uscito proprio in questi giorni che a dicembre si sarebbe dovuta tenere una nuova convention del movimento Turning Point USA, che è il movimento fondato da da Charlie Kirk, Charlie Kirk che aveva invitato a parlare di IPAC dell'influenza, quindi dell'organo principale della Israel Lobby, Mergery Taylor Green. Mergery Taylor Green è l'unica degli Stati Uniti che non prende soldi dalla Israel Lobby, che ha attaccato pesantemente l'IPAC, è andata nello show di Megin Kelly a dire che l'IPAC paga ogni anno a un congressista, al primo anno di servizio, un viaggio in Israele, vengono portati al muro del pianto e poi a visitare tutto il paese e ricevono un mucchio di soldi. Lei ha detto: io mi sono sempre rifiutata. Lei è una di quelle che preme perché l'IPAC sia forzato a iscriversi nei registri del FAA che è quella legge sugli agenti stranieri. Quindi Kirk stava portando il movimento MAGA su queste posizioni e quindi era naturalmente un problema per Israele. In una fase come questa in cui Israele ha una molteplicità di fronti aperti e quindi vediamo nel per un verso dire dobbiamo recuperare il favore dell'opinione pubblica. Come? Lo abbiamo visto rilasciare una serie di interviste, non nei media di ampia diffusione, ma i media alternativi, quelli che sono più vicini al mondo MAGA. Uno è stato Breitbart News, ha rilasciato l'intervista a Breitbart News, da cui è uscito letteralmente a pezzi perché Steve Bannon, cioè sostanzialmente l'argomentazione di Netanyahu è stata questa: “Non è possibile far parte del movimento MAGA e criticare allo stesso tempo Israele. Israele è una componente essenziale del movimento MAGA”. Bannon, che probabilmente è il principale ispiratore del mondo MAGA, gli ha detto: “Al popolo statunitense non interessano le tue menzogne patologiche”, definite così. Però lui comunque ci prova Netanyahu e parallelamente, a livello di Israel Lobby, vediamo che un personaggio come Larry Ellison, che è il fondatore di Oracle, personaggio molto vicino a Trump, appaltatore della difesa della CIA, grande finanziatore dell'esercito israeliano e che nel 2021 ha offerto a Netanyahu un posto del consiglio di amministrazione di Oracle, è testimone dell'accusa nel processo contro Netanyahu in Israele. Larry Ellison sta cercando di comprare la CNN ed è coinvolto nell'operazione che dovrebbe portare TikTok sotto controllo statunitense. Parallelamente suo figlio David Ellison, che è un magnate del mondo dei media, ha recentemente rilevato, acquisito, la CBS News e ne sta affidando il controllo a Barry Wise. Barry Wise è la giornalista filo israeliana più nota di tutti gli Stati Uniti.
Roberto Buffagni – E qui torna torna utile quell'acquisizione, secondo me permanente, di John Boyd del livello morale della guerra. Qui è sul livello morale che Israele e gli Stati Uniti stanno subendo, si stanno infliggendo da soli, una sconfitta strategica perché ripeto il modus operandi di Israele è un modus operandi che definirlo incivile è molto educato. Si possono anche usare delle parole più forti, però qui non è necessario usare parole molto più forti. Il succo è: non è possibile all'interno di una civiltà degna di questo nome comportarsi così. È completamente falso dire che quella che sta facendo Israele è una guerra contro i palestinesi. Non è vero. Quello che sta facendo Israele è tecnicamente una ritorsione in una proporzione di 1 a 50 come minimo, una punizione collettiva in reazione ad un attentato terroristico di Hamas. Cioè è come se i tedeschi dopo via Rasella avessero spianato il centro di Roma a cannonate. La stessa cosa. Hamas non è un esercito, non è la Wehrmacht, Hamas è un'organizzazione di resistenza che impiega metodi terroristici, come l'IRA contro il governo britannico. Allora, qual è la differenza tra il governo britannico e il governo israeliano? Il fatto è che il governo britannico voleva sconfiggere l'IRA che faceva delle cose non meno atroci di quelle che fa Hamas. Però il governo britannico non voleva mandare via dall'Ulster i cattolici, la minoranza cattolica. Non voleva spedirli nell'Artico, voleva integrarli in uno stato britannico. Quindi che cosa hanno fatto? Hanno fatto questo, hanno presidiato il territorio, hanno accettato di subire più perdite di quelle che infliggevano a causa degli attentati terroristici o dei tiri di cecchini dell'IRA, hanno contemporaneamente aperto una trattativa politica con il Sinn Féin e hanno preso di mira singolarmente i dirigenti dell'IRA. In modo illegale individuavano con le informazioni di polizia o dei traditori dell'IRA, i dirigenti principali, gli mandavano la squadretta, lo special service e li facevano fuori. E infatti, come si vede, l'IRA è stata sconfitta, ma è stata sconfitta perché il governo britannico è riuscito a far capire a tutti gli abitanti dell'Ulster, cattolici compresi, che si poteva fare una vita migliore, più accettabile, sotto il governo britannico che non sotto l'IRA. Punto. Il fatto è che invece il governo israeliano non vuole integrare, non vuole e non può integrare i palestinesi all'interno di Israele. Questa è la trappola strategica in cui si è messa Israele costituendosi come stato ebraico perché può integrare una piccola minoranza di arabi. Quelli che per esempio adesso sono cittadini israeliani, sono circa un milione se non sbaglio. È però decisivo che, visto che Israele è una democrazia parlamentare, dove c'è una testa un voto, è importante, decisivo, essenziale che questa minoranza araba resti una piccola minoranza, perché altrimenti il voto si disegna lungo linee etniche e lo stato ebraico non è più uno stato ebraico, è uno stato normale, cioè diventa uno stato normale...
Giacomo Gabellini – ...quello che diceva Žabotinskij negli anni 20, preciso preciso.
Roberto Buffagni – Certo, ma i sionisti non erano mica stupidi, eh. Cioè, tra l'altro una cosa, oltretutto che non è che ci vuole un genio per arrivare. Tu vuoi fare uno stato ebraico e come puoi farlo? Devi mandare via chi non è ebreo, ne puoi integrare una piccola minoranza. Allora, siccome nei territori di Gaza e della West Bank [Cisgiordania, ndc] ci abitano circa, se non sbaglio, 6 o 7 milioni di palestinesi, questi non possono entrare dentro a una Greater Israel, altrimenti la Greater Israel non è più uno stato ebraico. Fine. Quindi lo scopo di questa azione è rendere la vita impossibile ai palestinesi in modo che se ne vadano “di loro spontanea volontà”, cioè effettuare una polizia etnica che non può essere effettuata con i metodi impiegati dai turchi contro gli armeni, perché tutti quanti guardano quello che sta succedendo, mentre nel caso degli armeni nessuno guardava, succedevano altre cose nel mondo e non c'era internet, per cui i turchi se la son fatta e ciao. Quello che stanno facendo gli israeliani è questa cosa qua e lo fanno appunto rendendo la vita impossibile ai palestinesi, cioè bombardandoli, sparandogli, ammazzando intenzionalmente i civili, donne, vecchi, bambini. Questa è una cosa che, ripeto, secondo me sta fuori dalla civiltà. Se fa parte di un'altra civiltà, io spero di non viverci mai in una civiltà così...
Giacomo Gabellini – Siamo in due...
Roberto Buffagni – ...per cui anche l'appoggio che viene dato a questi comportamenti con il pretesto che siamo in guerra, cioè quando si è in guerra queste cose qua succedono, tipo quando si taglia la foresta volano le schegge... questo no, eh, questa è una cosa proprio falsa, è una cosa falsa. Oltre ad essere mostruoso, è mostruoso appoggiare qualcosa di mostruoso, mostruoso ovviamente per la proprietà transitiva, ma è una cosa falsa, perché persino io ho sentito dire da più persone, teoricamente raziocinanti, che facendo un paragone con quello che hanno fatto gli alleati nella seconda guerra mondiale, quando hanno bombardato le città con lo scopo intenzionale – con il terror bombing – di abbattere il morale della popolazione tedesca o giapponese. Ora, promesso che questi sono questi comportamenti degli alleati sono crimini di guerra e sono ingiustificabili. Punto. Però qual è la differenza? Allora, la differenza è uno, intanto il paragone con quello che facevano i loro nemici, cioè i tedeschi, i nazisti, che hanno fatto di ben peggio, per cui sul livello morale della guerra, per dire così, gli orrori fatti dagli alleati controbilanciati con gli orrori fatti dai tedeschi impallidivano, diciamo così. Quindi sul livello morale della guerra gli alleati hanno vinto, anche perché hanno vinto anche sugli altri livelli della guerra, ovviamente, no? Quando tu hai vento la puoi raccontare un po' come vuoi, ma c'è un altro aspetto non secondario della cosa, cioè che gli alleati non si sono mai prefissi lo scopo di prendere i tedeschi, prendere i giapponesi e spedirli sulla Luna o di sterminarli, mentre per esempio i tedeschi si sono prefissi lo scopo di sterminare una buona parte degli slavi e gli altri renderle schiavi. Ecco, allora nel caso degli israeliani con i palestinesi, lo scopo che si prefiggono ed è molto chiaro è questo, appunto, sterminarne un bel po' e rendergli la vita così impossibile da lasciargli un'unica possibilità di non morire, cioè quella di sparire dalla faccia di Israele, dalla faccia del Medio Oriente. Questo è lo scopo. Ed è inaccettabile, una cosa inaccettabile. Io mi stupisco che ci sia, cioè stupisco fino a un certo punto, che ci sia gente che non prova ripugnanza di fronte a questi... E purtroppo però invece ce n'è tanta anche qua in Italia. Io spero che un giorno queste persone rinsaviscano, per dire così, o perlomeno se non rinsaviscono loro, rinsaviscano le persone che li stanno ad ascoltare e ci facciano un momento di riflessione che non si può accettare e appoggiare persone che dicono e fanno cose del genere.
Tra l'altro faccio notare una cosa, appoggiare questo comportamento israeliano provoca sicuramente delle gravi ritorsioni da parte degli islamisti radicali, quelli che fanno gli attentati, capito? E questi qua, che non sono stupidi, aspetteranno che gli israeliani abbiano finito per non dargli una giustificazione. Ma quando gli israeliani hanno finito, noi ci dovremmo aspettare una ritorsione proporzionale o magari anche maggiore che proporzionale sui civili occidentali, cioè su di noi. Secondo me è sicuro come che domani mattina sorge il sole. Questo, ripeto, aspettano che abbiano finito. In più, chi giustifica il comportamento di Israele dicendo che il principale nemico degli occidentali è il terrorismo islamico, l'Islam, gli immigrati islamici, dice una cosa profondamente falsa. Cioè perché il problema dell'immigrazione, il problema dell'immigrazione islamica è un vero problema sia negli Stati Uniti, sia in Italia, sia in Francia, in Belgio, in Europa. Un vero problema. È un vero problema perché l'Islam è un collante comunitario insieme alla nazionalità e alla lingua che, come dire, lega delle comunità che diventano dei corpi estranei all'interno della nazione con delle gravi conseguenze. Però la cosa secondo me di un'evidenza solare è che tu devi separare l'islamismo radicale e colpire le istituzioni o i movimenti che promuovono l'islamismo radicale da musulmani che sono persone normali, non soltanto sono persone normali, ma che se aderiscono ad una religione come l'Islam possono essere anche degli alleati se ti comporti in modo conforme a questo progetto. Ricordo quello che han fatto i russi con i ceceni. I russi in Cecenia hanno fatto una guerra nella quale non hanno certamente usato i guanti bianchi, altro che, hanno fatto una guerra terribile contro i ceceni, i separatisti ceceni che erano guidati dagli islamici radicali, ma sono riusciti a separare l'islamismo radicale dall'Islam. È così, una volta che tu ce li hai, ce li hai dentro i paesi europei, tu devi fare questo, cioè rendere possibile l'integrazione di quelli che non sono degli estremisti, dei fanatici, gente che ti vuol far saltare per aria. Questo è il punto centrale. E quindi se tu appoggi gli israeliani fai l'esatto contrario, cioè tu dai delle carte invincibili agli islamisti radicali. Corrobori la loro teoria che l'Occidente è il grande Satana e che noi ci meritiamo tutto il peggio che ci si può fare. Quindi non solo queste persone dicono una cosa falsa e appoggiano un comportamento maligno, ma producono delle conseguenze, purtroppo non sono inimmaginabili, sono conseguenze immaginabili. L'immaginazione fa drizzare i capelli in testa...
Giacomo Gabellini – Sono perfettamente d'accordo. La relativizzazione di quello che accade è qualcosa di che ha avrà delle un'onda lunga molto molto pesante e che secondo me è anche destinato a protrarsi nel tempo.
Roberto Buffagni – Eh ma scherziamo, questa è una catastrofe culturale.
Giacomo Gabellini – Sì è una disfatta, una disfatta totale.
Roberto Buffagni – In quale modo noi pensiamo di essere? Se non riusciamo a vederci noi, gli altri ci vedono, noi non riusciamo a vederci, non vogliamo vederci, non si sa. Comunque noi non ci vediamo, non vediamo come siamo. Come il ritratto di Dorian Grey, capito? Crediamo di essere belli, giovani, simpatici, carini, però in soffitta abbiamo il ritratto che mostra come siamo dentro. Il fatto è che il ritratto che abbiamo in soffitta gli altri lo vedono. Se non lo vogliamo guardare noi, gli altri lo vedono. Lo vedono e ne traggono alcune conseguenze tra le quali, per esempio, che è impossibile essere nostri alleati, è impossibile essere nostri amici, bisogna soltanto difendersi da noi con tutti i mezzi, visto che, come dire, “ci siamo tolti i guanti”? Dobbiamo stare attenti a fare queste cose. Stai molto attenti, eh.
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