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Gottfried Benn - “Una parola”, una vita


A Gottfried Benn, medico poeta e saggista, va, tra gli altri, il merito d'aver catturato l'esperienza che ogni artista, spesso non verbalizzandola, porta entro sé – il presentarsi dell'evento creatore nella parola:



Una parola, una frase: dalle cifre emergono vita conosciuta, senso improvviso, il sole è immoto, le sfere tacciono e tutto s'addensa attorno a essa. Una parola – un fulgore, un volo, un fuoco, una fiammata, uno striscio di stelle – e di nuovo il buio, immenso, nel vuoto spazio intorno al mondo e a me.



La poesia, che fa parte della raccolta Poesie statiche (Statische Gedichte, 1948), si chiama appunto Una parola (Ein Wort) ed è citata dal connazionale e filosofo Martin Heidegger in In cammino verso il linguaggio (Unterwegs zur Sprache, 1959) là dove la sua precedente visione sull'essere e sul mondo viene radicalizzata e interamente demandata – qualcuno ha detto “ipostatizzandolo”, ossia facendone un'essenza impersonale – al linguaggio, al Logos, appunto alla parola: «è la parola stessa il rapporto», dirà il filosofo, «in quanto essa trae all'essere e mantiene nell'essere ogni cosa, qualunque essa sia», sì che senza di essa «il complesso delle cose, il “mondo”, sprofonda nel buio assieme all'”io”» (Cit.)


A ciascuno di noi poi il compito di valutare se questa “parola“, proprio per poter porre e mantenere ogni cosa nell'essere, non coincida per caso con quella fattasi Carne e Vita del Cristo (dunque Verbo, più che parola, come crede lo scrivente) o resti un che d'impersonale e d'immaginifico (con una posizione nell'essere che resta avvolta nel misterioso e nel magico) come credettero Heidegger e Benn... Di Benn tuttavia, c'informa il buon Camillo Langone [https://www.il foglio.it/preghiera /2021/11/18/news/l-autobiografia-di-gottfried-bene rarefat ta-e-reticente-ma-ricca-di-insegnamenti-3376 489/], Adelphi ha da poco ridato alle stampe l'autobiografia Doppia vita, [https://www.adelphi.it/libro/978884 5935626], un testo certamente “aristocratico” e “incommerciale” che riserva tuttavia alcune soprese, là dove ad esempio “un ateo irriducibile“ come Benn riconosce ”il ruolo dei Santi contro il nichilismo” oppure ancora, nonostante il suo ruolo di medico militare durante il regime nazista, là dove censura apertamente i nazisti (definiti “pagliacci che credevano di saperne di più, da soli, dei secoli che li avevano preceduti”) e il loro arcaico paganesimo (questi “fanatici di Madre Natura”)...






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